Migliaia di partecipanti, provenienti da tutta la regione, si sono riuniti questa mattina a Potenza per la “Marcia per il lavoro”, corteo organizzato da Cgil, Cisl e Uil di Basilicata.
Lavoratori, pensionati, disoccupati, associazioni, sindaci e numerosi appartenenti a molteplici categorie hanno dato vita alla marcia che, partita da Piazza Bologna, si è conclusa nella piazza antistante il palazzo della Regione Basilicata, per una serie di discorsi di chiusura. Presenti gli studenti del Liceo musicale e coreutico cittadino, per difendere anche il posto di lavoro dei loro docenti.
Uniti ai manifestanti, hanno preso parte alla manifestazione i segretari generali regionali Angelo Summa, Nino Falotico e Carmine Vaccaro, rispettivamente di Cgil, Cisl e Uil, Fabrizio Solari, segretario confederale Cgil, Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil e Luigi Sbarra, segretario nazionale della Cisl.
Temi centrali il diritto al lavoro e la tutela del lavoratore, dei pensionati (talvolta beneficiari di una pensione minima estremamente esigua) e dei giovani, i lavoratori di domani che, al termine degli studi, non riescono a trovare, soprattutto in Basilicata, alcuna possibilità di lavoro o collocazione professionale idonea alla propria preparazione. Vasta opposizione alla riforma “Fornero” in materia di pensioni, coro unanime per l’utilizzo efficace delle risorse pubbliche. Inoltre, non sono mancate riflessioni sul tema della sostenibilità ambientale, sulla questione petrolifera e sul turismo.
Secondo Angelo Summa (Cgil), «sono emerse le fragilità all’interno del sistema che gira intorno al petrolio. Qualcuno spieghi perché in questi anni non si è messo in atto alcuno rafforzamento dei controlli, ma si è continuato ad operare come se non ci fossero attività così fortemente impattanti. Questa di oggi è una giornata di lotta e una giornata per dare un futuro a questa terra».
Luigi Sbarra, segretario nazionale Cisl, ha dichiarato:
«Oggi abbiamo lanciato un messaggio forte non solo a Potenza e in Basilicata, ma credo che la nostra voce sia arrivata oltre i confini del nostro Sud dimenticato. Oggi un pezzo importante del Paese ha marciato unito per il lavoro, l’efficienza amministrativa e la buona gestione della cosa pubblica. Il Paese riparte se il Governo rimette in moto la crescita, gli investimenti. Si parla tanto di piani per il Sud, che continuano a restare infiniti, masterplan inesistenti e faraoniche opere pubbliche che nessuno ha visto».
Concorde sulla necessità di tutelare il Mezzogiorno anche il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo:
«Oggi in Italia fare impresa è un’impresa e fare impresa nel Mezzogiorno è un miracolo. È necessaria una fiscalità di vantaggio e una adeguata infrastrutturazione. Occorre dare la possibilità ai giovani di lavorare nel nostro Paese e lo dobbiamo fare modificando la legge Fornero. Mentre diminuiscono i dipendenti della pubblica amministrazione, la spesa pubblica aumenta. Serve coniugare il lavoro con la sicurezza e con l’ambiente perché venendo meno uno di questi elementi non rendiamo un servizio a nessuno».