Dal 3 al 5 aprile la stazione ferroviaria di Potenza centrale ha ospitato il “Treno Verde 2016”, la campagna promossa da Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane, con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, per monitorare la qualità dell’aria e l’inquinamento acustico e per parlare di smart cities, ecoquartieri, mobilità nuova e stili di vita.
11 le tappe che il convoglio ambientalista, partito da Novara lo scorso febbraio, raggiungerà in tutta Italia, per informare e promuovere le buone pratiche per il rispetto dell’ambiente, coinvolgendo scolaresche e cittadinanza, a bordo delle 4 carrozze che lo compongono.
Un tema per ogni carrozza, in ordine, dal globale al locale: mondo e cambiamenti climatici lungo il percorso dei planisferi; città, smart city e gli esempi di mobilità nuova, energia pulita, edilizia sostenibile e gestione dei rifiuti; quartiere, con proposte per abbassare le emissioni e aumentare la qualità della vita; condominio, per partire dal piccolo quotidiano per migliorare le abitudini.
Tra i partner didattici, la Città della Scienza di Napoli ha coinvolto, in particolare, le scolaresche cittadine di ogni ordine e grado in esperimenti e laboratori divertenti e, allo stesso tempo, educativi sulle tematiche ambientali.
Non sono mancate, inoltre, conferenze, approfondimenti e presentazioni, come quelle del dossier “Il futuro oltre il petrolio – Scenari e proposte per uscire dall’era fossile” e dei risultati del monitoraggio scientifico della città di Potenza (inquinamento atmosferico, rumore, comfort ambientale) eseguito nei giorni di sosta del treno nel capoluogo lucano.
Alcuni dati estratti dal dossier: in Italia, nel 2015, la produzione di petrolio è stata di 5,46 milioni di tonnellate. Di queste, il 69% arriva dai giacimenti della Basilicata, considerati i più grandi del Paese e di tutta l’Europa occidentale. Dalle 2 concessioni attive in regione, Serra Pizzuta e Val d’Agri, nel solo gennaio 2016 l’attività petrolifera ha prodotto quasi 300 mila tonnellate di petrolio. 93 i comuni lucani interessati da permessi di ricerca o istanze di permesso; 33 di essi ricadono in Area Parco e 7 nel territorio dell’istituendo Parco Regionale del Vulture.
In vista del referendum del prossimo 17 aprile sulle trivelle in mare, il dossier indica che nel 2015 l’incidenza della produzione delle piattaforme a mare entro le 12 miglia è stata inferiore all’1% (0,95%) rispetto al fabbisogno nazionale, mentre l’incidenza della produzione di gas dalle piattaforme entro le 12 miglia è stata del 3% del fabbisogno nazionale. Legambiente ha proposto anche in Basilicata la “Staffetta dei Sindaci”, per chiedere ai primi cittadini italiani di sostenere il Sì al referendum del 17 aprile per poter decidere come progettare lo sviluppo energetico futuro sul proprio territorio firmando il Manifesto dell’Autoproduzione da fonti rinnovabili, a cui hanno già aderito oltre 400 sindaci da tutta Italia. All’appello hanno aderito Nicola Valluzzi, presidente della Provincia di Potenza, Salvatore Adduce, presidente Anci Basilicata, Graziano Scavone, sindaco di Tito e Pasquale Pepe, sindaco di Tolve.
Alla luce del dettagliato dossier emerge, per Legambiente, una visione negativa dell’attività estrattiva, tanto per il territorio quanto per la popolazione, e la proposta della chiave ambientalista come la più idonea per un Paese migliore.
Per quanto riguarda i risultati del monitoraggio scientifico della città di Potenza, sono stati individuati decibel “fuorilegge”, in particolare in prossimità di edifici scolastici, dovuti soprattutto al traffico intenso. La Basilicata, inoltre, è l’unica regione italiana in cui nessun comune ha approvato il piano di zonizzazione acustica. I valori inquinanti (registrati domenica 3 aprile) invece, sono risultati tendenzialmente bassi, dato il giorno festivo e il clima primaverile.
La presenza del “Treno Verde” in città è stata anche l’occasione per presentare il completamento dei lavori di ristrutturazione e riqualificazione dell’ex scalo merci di Potenza Superiore. È nata così, in locali risalenti ai primi del ‘900, la prima Green station d’Italia, luogo che ospiterà ScamBioLogico, per acquistare prodotti a chilometro zero e alla spina, ma anche condividere spazi per il baratto, lo scambio di servizi, idee e competenze.
I lavori, sostenuti da Fondazione con il Sud nell’ambito del progetto “Centro per la sostenibilità”, hanno visto, tra le maestranze, la partecipazione attiva di nove richiedenti asilo ospiti in strutture cittadine, che si sono formati direttamente sul campo sia in tecniche di costruzione che in sicurezza sul lavoro. Hanno partecipato alla presentazione l’assessore all’Ambiente del Comune di Potenza Rocco Coviello e numerosi referenti e organizzatori del progetto.