“La storia si ripete: da un’inchiesta giudiziaria che ipotizza reati molto gravi, che riguardano in primo luogo la Basilicata ma che chiamano in causa l’intero Paese ed hanno toccato il Governo nazionale, si finisce per risolvere la questione con la solita immagine della regione desolata e dedita alla pastorizia, dove non c’è nulla.
E’ quanto afferma il presidente del Consiglio Regionale di Basilicata, Piero Lacorazza, in riferimento “alle incredibili affermazioni” di Marcello Sorgi fatte ieri sera nella trasmissione di Ballarò.
“C’è quasi una sorta di disprezzo per questo territorio, e francamente – dice Lacorazza – non si capisce bene il perché. Sono probabilmente il frutto di discutibili pregiudizi, che non aiutano a capire la Basilicata di oggi ed i suoi problemi”.
“L’inchiesta proseguirà – afferma Lacorazza – e ci auguriamo che vengano accertati i fatti e le responsabilità, da cui nessuno si potrà sottrarre. Ma approfittare dell’inchiesta per scagliarsi contro l’intero territorio, la sua storia e la sua identità non è una cosa seria. Non è la prima volta che assistiamo a campagne contro la Basilicata. Viene da pensare che per alcuni è meglio che questa regione ‘resti al suo posto’. Forse da fastidio l’idea di una regione che, fra tanti problemi, ha saputo sempre onorare i propri impegni, senza però rinunciare a far sentire le proprie ragioni. Una regione che ha saputo gestire, in un rapporto di leale collaborazione con lo Stato e le altre Regioni, il proprio rilevante contributo al fabbisogno energetico dell’Italia, con le risorse idriche e con le risorse minerarie, senza peraltro ricevere le giuste contropartite in termini di sviluppo.
E che nel 2003 a Scanzano, facendo leva sull’orgoglio e sull’identità, ha saputo combattere una battaglia democratica per l’Italia, e non per salvare il proprio giardino. E che oggi, con il si al referendum sulle trivelle in mare, chiede anche che i territori non vengano esclusi dalle decisioni che li riguardano”.
“Le esternazioni di Sorgi – conclude Lacorazza – sono la dimostrazione di quanto certi commentatori sono lontani dalla realtà, le loro lenti appannate si fermano negli studi televisivi dei talk show, non riescono a vedere oltre, ad individuare problemi e questioni di una realtà in movimento come quella della Basilicata, che ha conosciuto una storica arretratezza e tante contraddizioni ma ha saputo anche guardare avanti, e con Matera capitale europea della cultura per il 2019 ha aperto un orizzonte nuovo per tutto il Sud”.