La vicenda petrolio, oggetto di due inchieste: una relativa alla costruzione del centro Olio di Tempa Rossa, intorno alla quale, secondo le indagini della Squadra Mobile di Potenza, sarebbero cresciuti interessi non sempre corretti di imprenditori e soprattutto dell’ex sindaco di Corleto Perticara, Rosaria Vicino (interrogata dal Gip del Tribunale di Potenza si è avvalsa della facoltà di non rispondere -n.r.); l’altra sul traffico di rifiuti pericolosi derivanti dall’attività estrattiva in val d’Agri da parte dell’Eni, ha tenuto banco ieri durante il Question Time alla Camera.
E’ intervenuto il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, rispondedo a due interrogazioni presentate rispettivamente dall’on. Arturo Scotto (Si-Sel) e da Marcello Taglialatela di Fdi-An.
Il Ministro ha preliminarmente informato che “è in corso l’esame del provvedimento che istituisce un sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente, finalizzato ad armonizzare da un punto di vista qualitativo e quantitativo le attività delle agenzie sul territorio, nonché a realizzare un sistema integrato di controlli coordinati da Ispra”.
Auspicando che il Parlamento porti avanti celermente questa iniziativa legislativa, Galletti ha fatto riferimento ai due filoni dell’inchiesta petrolio.
Per quanto riguarda Tempa Rossa ha detto che “l’opera è ritenuta strategica da tutto il governo. E condivido profondamente questa scelta. L’attenzione nei confronti dei profili ambientali è caratterizzata da alta competenza tecnica, dalla massima visibilità e responsabilità politica, nonché – e non si tratta di un profilo di secondo piano – da un metro unitario in grado di assicurare parità di trattamento tra le diverse parti d’Italia”.
“Chi ha sbagliato – ha aggiunto – deve pagare. Chi parla di Governo inquinatore e amico degli inquinatori fa finta di dimenticare che siamo stati noi, dopo decenni, a portare a termine quella svolta di civiltà che sono gli ecoreati nel codice penale. Che siamo fra i Paesi con la più alta percentuale di rinnovabili in Europa. Che sulla green economy – ha concluso – diamo lezioni agli altri Stati, non ne prendiamo. Questi sono fatti”.
Secondo Sinistra Italiana, “è inammissibile che un’opera privata ad altissimo rischio di impatto ambientale come Tempa Rossa venga addirittura disciplinata in modo meno rigoroso sotto il profilo dei controlli rispetto ad un’opera pubblica”, si legge nella nota dell’ufficio stampa del Gruppo Parlamentare Sinistra Italiana.
Il “silenzio assordante” del Ministro dell’Ambiente, nonostante gli evidenti pesanti impatti ambientali dell’opera infrastrutturale – si legge nella nota – fa porre una domanda: e cioè durante lo svolgimento dei lavori parlamentari inerenti il c.d. Decreto “Sblocca Italia” e la Legge di stabilità 2015, il ministro Galletti sia stato minimante informato o coinvolto nella valutazione delle proposte riguardanti il progetto “Tempa Rossa” o se, come si apprende dalla stampa nazionale, dette proposte sarebbero state piuttosto il frutto di un confronto condotto unicamente tra il Ministero dello Sviluppo Economico, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e le compagnie petrolifere e, infine, quale elementi intenda fornire al Parlamento circa il rischio di aumento provocato dai composti volatili del greggio riferiti al progetto Tempa Rossa”.