“Sono da tempo convinto che la questione petrolio deve essere oggetto di una profonda riflessione da parte della classe dirigente della Basilicata. E, come ho già detto in varie occasioni negli anni scorsi, e in particolare l’8 novembre 2014, ritengo che sia opportuno fare un ‘tagliando’, cioè una analisi ed una verifica di cosa ha funzionato, cosa meno e cosa per nulla; ma soprattutto occorre definire i limiti alla produzione e al consumo del suolo. Oggi, senza catastrofismi e senza autodifese, sul tema ambiente, salute e lavoro il tagliando va fatto. Questo è il cuore della questione”. E’ l’opinione del presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Piero Lacorazza.
“Le considerazioni del procuratore nazionale antimafia Franco Roberti sulle dinamiche che attraversano l’imprenditoria devono farci riflettere – aggiunge Lacorazza –. Lo stesso sopralluogo in Basilicata della Commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti, annunciato oggi dal presidente Alessandro Bratti, è un’ulteriore occasione per approfondire ogni aspetto e fare chiarezza. Ma intanto la politica e le istituzioni devono interrogarsi su alcuni temi che chiamano in causa le responsabilità dell’insieme delle classi dirigenti. Al di là delle ipotesi di reato che sono al centro delle inchieste della magistratura, i fatti avvenuti in queste ore dimostrano che la questione dell’estrazione degli idrocarburi ha bisogno di regole, chiarezza e trasparenza, sia sul versante dell’intensificazione dei controlli a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini che sotto il profilo dell’attività legislativa e di programmazione. Una materia così complessa non può essere trattata con codicilli e norme nella legge di stabilità, c’è bisogno di una pianificazione chiara e condivisa che non può escludere i territori e le istituzioni di prossimità. Del resto, lo stesso riaccentramento dei poteri in capo allo Stato, previsto in varie norme dello Sblocca Italia ed oggetto della riforma costituzionale, non è di per se garanzia di procedure rapide e trasparenti”.
“Occorre invece – conclude Lacorazza – ricostruire quel rapporto di leale collaborazione fra le istituzioni dello Stato che è essenziale per governare i territori, per promuovere la buona politica, per ridare la possibilità ai cittadini di riconoscersi in un percorso democratico. E ci vuole una politica che sia capace di discutere, di programmare, di pensare il futuro. Altrimenti sarà ostaggio degli interessi particolari”.