Si è svolta martedì 15 marzo, presso l’Eità palace di Vietri di Potenza, la tradizionale assemblea dell’associazione cuochi potentini (Acp). Tante le attività svolte: da quelle nel campo del sociale con l’Aias, la Caritas e l’Hospice, a quelle più prettamente enogastronomiche come partecipazioni a sagre, fiere e iniziative di promozione in regione e fuori.
A illustrare le attività il presidente dell’Acp, Tonino Stigliani e il segretario, Giuseppe Paolucci. Annunciate le prossime attività in calendario che vedranno gli chef impegnati nella promozione delle eccellenze enogastronomiche lucane. Eletti, inoltre, i 17 membri delegati regionali. Ai lavori hanno partecipato anche il presidente dell’Unione regionale cuochi lucani, Rocco Giubileo e il presidente della Federazione italiana cuochi, Rocco Pozzulo che, partito dalla presidenza dell’Acp e dell’Unione regionale cuochi lucani, è approdato a Roma.
Durante la cena di gala preparata dai cuochi dell’Acp con la collaborazione dei ragazzi dell’alberghiero di Potenza diversi i premi assegnati per testimoniare l’impegno, la passione e la professionalità degli chef. Una cena preparata con prodotti locali ed elaborati dalla fantasia e dalla maestria delle berette bianche. Durante la serata, degustati anche dei tocchetti di colomba realizzata dal pasticciere di Acerenza, Vincenzo Tiri, che per due anni consecutivi si è aggiudicato il premio miglior panettone per La Gazza golosa, lo spin off gastronomico della Gazzetta gastronomica
I premiati
Premio socio dell’anno: Rocco Pozzulo (presidente Federazione italiana cuochi, ex presidente Acp e Unione regionale cuochi lucani)
Tessera d’argento (35 nni di iscrizione all’associazione): Vito Russillo, Rocco Giubileo, Tonino Vaccaro e Nunzio Barile
Premio mogli dell’anno: Carlucci Donatina (moglie dello chef Donato Rinaldi) e Maria Brienza (moglie di Tonino Vaccaro)
Premio ristorante dell’anno: trattoria Mimmo il ciclista (Domenico e Salvatore Carlucci). Nella foto lo ritira lo chef Manuel Santarsiero
Premio allievo dell’anno: Nicola Ierardi e Francesco Russo