Grande soddisfazione è stata espressa dalla Confartigianato, dalla Confesercenti e dalla Cia per il riconoscimento, da parte del Ministero dei Beni Culturali, del Distretto di Turismo Rurale “Terre di Aristeo”.
Le tre Organizzazioni di categoria, in qualità di soggetti proponenti privati, hanno, sin da subito, condiviso la proposta progettuale con capo-fila l’Unione dei Comuni dell’Alto Bradano volta alla realizzazione di un grande attrattore turistico con valenza strategica per lo sviluppo economico e sociale dell’area nord della Basilicata.
Migliaia di imprese del comparto dell’artigianato, del commercio e dell’agricoltura – si legge in una nota – potranno migliorare l’efficienza nell’organizzazione e nella produzione di servizi per la realizzazione di questo distretto turistico rurale qualificato. Il turismo rurale basato sulle identità storico – ambientali locali e le produzioni tipiche artigianali e agricole – sostengono Confartigianato, Confesercenti e Cia – rappresenta uno strumento di crescita e sviluppo locale specie per le piccole e medie imprese in quanto coinvolge direttamente gli attori sociali del territorio. Per l’Alto Bradano diventa l’opportunità che aspettavamo per dimostrare che il turismo è una ricchezza che vale più della Fca di Melfi. Adesso – concludono – si deve puntare ad un collegamento stretto con i programmi di Matera 2019.
Soddisfazione viene espressa anche dal consigliere regionale, Franco Mollica “Il progetto – afferma Mollica – pensato in primis da Saverio Lamiranda, attuale amministratore delegato dell’Associazione Distretto di Turismo rurale, è un grande attrattore turistico e, considerando che l’area interessata risulta geograficamente contigua a Matera, assume una valenza più ampia ed incastonabile all’interno del grande percorso verso ‘Matera 2019’. Il suo riconoscimento costituisce un risultato concreto per una zona, quale quella del Vulture Alto – Bradano, che è stata lasciata fuori dalle varie programmazioni regionali e, quindi, relegata in uno stato di isolamento rispetto alle varie opportunità concesse ad altri territori, permettendole finalmente il riscatto”.
“I Sindaci dell’area – aggiunge Mollica – hanno avuto la giusta intuizione di considerare e, quindi, di ‘usare’ il territorio stesso come primo attrattore, scommettendo su di esso. Però, Il territorio in sé, anche se grande risorsa ricevuta in dote, non è bastevole per il raggiungimento dell’ambizioso obiettivo, necessitando del coinvolgimento anche dell’intera comunità dell’area, dai giovani (che troverebbero una valida opportunità per restare e non emigrare) agli imprenditori, agli anziani memoria storica dei luoghi, nonché di persone, vera forza motrice di questo progetto. E’ proprio questo il grande merito dell’Associazione, di aver dato vita ad un nuovo modus operandi che ha messo insieme pubblico e privato, nell’intento di utilizzare qualsiasi mezzo per dare un’opportunità alla propria terra”.
“E’ il momento, adesso – conclude Mollica – di continuare a credere nel progetto e facilitarne l’attuazione, anche attraverso il trasferimento delle indispensabili risorse economiche da parte degli stessi enti che ne hanno riconosciuto la valenza”.