Da settembre 2014, da quando ci fu un incontro con il Ministero dello Svilluppo Economico, la vertenza Ferrosud non fa registrare nessuna novità, nonostante incontri con Regione e azienda.
Per questo motivo, a conclusione di un’assemblea dei lavoratori, è stato dichiarato lo stato di agitazione.
Ne danno notizia, in una nota congiunta, Cgil, Cisl, Uil unitamente a Fim, Fiom e Uilm, che ricordano quello che è l’ostacolo principale che evita lo sblocco della vertenza: la opposizione presentata dall’azienda Cometi alla chiusura del Concordato Preventivo a cui è sottoposta la fabbrica Ferrosud di Matera per la mancata soluzione della vendita dell’immobile.
Due aspetti di ostacolo rispetto ai quali il Mise aveva assunto il compito di verificare la fondatezza dell’opposizione da parte della società Cometi dando alle parti immediato riscontro delle sue verifiche.
Da quel 16 settembre 2014 invece – si ricorda nella nota – è seguito il buio assoluto. Nessun riscontro e nessuna ripresa del confronto in quella sede.
Finora il sindacato si è mostrato propositivo e, ogni volta che ci sono stati problemi che potessero rendere “inoperativo” lo stabilimento, si è adoperato, in funzione del suo ruolo, per contribuire alla rimozione delle cause e per ottenere soluzioni atte a mantenere la continuità produttiva e a fare in modo che la salvaguardia della occupazione rimanesse la priorità essenziale.
Non va dimenticata la battaglia fatta affinché il binario, che collega lo stabilimento alla rete ferroviaria per la consegna delle carrozze lavorate, venisse messo in sicurezza. Ciò è stato possibile in primo luogo per l’impegno e la lotta dei lavoratori.
Oggi però – denunciano i responsabili sindacali – si è ad un punto in cui la battaglia per la difesa e il rilancio dello stabilimento non ammette più attese e ritardi da parte di nessuno: né da parte della proprietà aziendale, in primo luogo, né da parte delle istituzioni del territorio né da parte del governo nazionale.
Il sindacato non permetterà che nessuna inerzia si impadronisca dei vari attori coinvolti nella vertenza.Si chiede, pertanto, che si mettano in campo tutte le azioni possibili per raggiungere una soluzione positiva di questa lunga vertenza il cui epilogo non può essere né la chiusura né il fallimento.
Sindacati e lavoratori chiedono alle istituzioni locali di scendere in campo in modo più deciso al fianco dei lavoratori: all’ultimo incontro in Regione del 2 marzo tanto il Comune di Matera quanto la Provincia erano assenti. Alla Regione di non rinunciare al suo ruolo di mediazione per la difesa del lavoro e di pretendere chiarezza rispetto ad impegni assunti dal Mise e finora rimasti inevasi.
L’azienda deve promuovere, dal canto suo, azioni che debbano scongiurare soluzioni che compromettano la certezza del lavoro e la continuità della produzione.
Se non ci saranno sviluppi positivi, preannunciate altre iniziative di lotta.