E’ sulla questione lavoro che oggi, in occasione della festa della donna, i sindacati propongono una riflessione.
“La realtà lavorativa della donna, oggi – afferma Anna Carritiello Segreteria Regionale UIL Basilicata – è ancora troppo distante da una concreta integrazione e parità di condizione socio-economica. Lo confermano i sempre scoraggianti dati Istat che evidenziano un tasso occupazionale femminile di gran lunga inferiore a quello maschile. Permane forte, infatti, la differenziazione sul piano economico e maggiore disparità occupazionale, aggravata dalle difficoltà legate alla cura dei figli e della famiglia anche a causa dei servizi pubblici che le politiche di austerità continuano a tagliare, e che portano molte donne a dover scegliere se lavorare o essere madri. Problema grave, questo, – sostiene Carritiello – perché la mancanza di lavoro per le donne italiane si traduce in aumento della povertà, non partecipazione alla vita attiva del Paese, e, per quante una occupazione ce l’hanno, sempre più spesso in discriminazioni sul luogo di lavoro”.
Di discriminazioni sul posto di lavoro parla Manuela Taratufolo, segretaria provinciale della Cgil di Matera, sindacato che insieme alla Fillea alle 11.30 di oggi, incontrerà nello stabilimento Natuzzi le lavoratrici del mobile imbottito riunite in assemblea. Sarò l’occasione per illustrare i contenuti della Carta dei diritti universali del lavoro e per affermare “che bisogna creare le condizioni perché anche il lavoro femminile sia garantito e rispettato al pari di quello maschile”.
Un’analisi della situazione socio-economico al femminile propone l’Ugl Basilicata, secondo la quale in occasione della Giornata internazionale della Donna non servono slogan ma la consapevolezza che “ancora l’attuale situazione economica italiana, rappresenta un’evidente crisi sistematica, un malessere generale le cui prime vittime sono le donne”.
E’ quanto sostengono il segretario regionale Giovanni Tancredi, il segretario lucano pensionati Egidio Graziano e il segretario provinciale di Matera, Pino Giordano per i quali “l’8 marzo deve essere giornata di risposte concrete per le donne di tutte le età le quali, fanno quotidianamente i conti con i dati Istat: per ogni figlio che nasce, la famiglia riduce il proprio tenore di vita di circa il 30% e questo ha effetti immediati sulla vita lavorativa della donna. Nulla ha fatto il Governo Renzi in merito a tale questione, ignorato – denunciano i responsabili dell’Ugl – anche importanti ed altri temi come le disparità salariali e pensionistici, non tenendone conto dell’alto tasso di disoccupazione femminile che continuerà a crescere”.