Il congresso dei Giovani Democratici di Basilicata ha rieletto all’unanimità Felice Tauro a segretario. La riconferma da parte dei delegati, riunitisi ieri a Potenza a conclusione delle assemblee di circolo, svoltesi nei mesi scorsi.
Delegati i quali hanno votato una mozione con la quale impegna tutte le proprie strutture territoriali, sia a livello federativo sia di singolo circolo, a partecipare, con impegno e dedizione, alla campagna referendaria per il “Sì” all’abrogazione della disposizione che rende valide le autorizzazioni concesse “per la durata di vita utile del giacimento”.
Con la mozione s’impegna inoltre la nuova Segreteria Regionale e tutti i delegati lucani all’Assemblea Nazionale dei Giovani Democratici a richiedere un impegno, concreto ed attivo, dell’intera organizzazione nazionale per la partecipazione alla campagna referendaria per il “Sì”.
Una questione, questa referendaria, che non è l’unica affrontata dal congresso: altre ce ne sono.
Ne abbiamo parlato con Tauro in questa intervista che il segretario regionale dei Giovani Democratici di Basilicata ha rilasciato ad “Ufficio Stampa Basilicata”.
Segretario, che giudizio dà del Pd lucano e quali sono i problemi, se ci sono, che ne rallentano l’attività?
“E’ un partito nel quale non si discute più dei problemi se non di chi e di cosa bisogna fare. Ovviamente è una valutazione personale”.
Che contributo possono dare i giovani per favorire un’inversione di tendenza semmai ce ne fosse bisogno ?
“I giovani innanzitutto devono organizzarsi, studiare, approfondire e sfidare su questo terreno chi oggi è alla guida del partito”.
Sfidare significa che bisogna cambiare qualcosa nelle strategie politiche?
“Noi arriviamo ovviamente con delle proposte. Innanzitutto sulla legge elettorale regionale: noi crediamo che c’è bisogno di organizzare i collegi non più a livello provinciale ma su base più ristretta. Una sfida sul terreno del merito, ecco”.
Al momento il rapporto generazionale com’è nel Pd di Basilicata?
“Diventa difficile parlare del partito oggi, considerando che il partito non ha i suoi organismi, situazione complicatasi ulteriormente dopo la prematura scomparsa di Antonio Luongo”.
Secondo lei, perché non si è ancora eletto il nuovo segretario?
“Perché penso che ci sia la tendenza che alcuni problemi debba risolverli il tempo. Io credo che sia un pensiero poco utile per la nostra regione, perché così non è”.
Ma questa scelta è imposta da Roma o è maturata all’interno del Pd di Basilicata?
“Non lo so. Non me lo sono neanche chiesto perché quello che m’interessa non è da dove possa derivare questa scelta ma il risultato che genera”.
Secondo lei è un gioco ad incastri in attesa che maturino soluzioni di altri problemi, ad esempio il rimpasto della giunta a livello regionale o c’è altro?
“Può darsi. Ma io credo che siamo su un piano completamente sbagliato. Il punto da dove partire sono le priorità della nostra regione, poi tutto il reso viene di conseguenza”.
Ecco, parliamo di priorità: quali sono secondo lei?
“A livello del Pd, ricostruire la comunità del nostro partito superando i gruppi di interesse e le correnti che attualmente esistono secondo logiche poco utili al nostro territorio. Ricreiamo questa comunità del Partito Democratico di Basilicata, partito che pure ha prodotto dei risultati nel corso degli anni.
A livello istituzionale è chiaro che la priorità è quella del lavoro, dell’occupazione. Rivedere la funzione dei centri per l’impiego per far sì che ci sia un riavvicinamento di domanda e di offerta del lavoro, togliendo la politica che da tempo fa da ponte tra domanda ed offerta: la clientela, per intenderci, della quale spesso parliamo”.
I dati confermerebbero comunque che qualche passo in avanti in tema di occupazione in Basilicata è stato fatto.
“E’ chiaro che dobbiamo evitare di lasciarci prendere dal pessimismo ad ogni costo, assolutamente. Sono convinto della validità di questa impostazione. Però è evidente che non possiamo sfuggire da un’analisi più approfondita della questione occupazionale. Lo scorso anno sono state assunte mille persone in Fiat ed è chiaro che il dato è fortemente influenzato dal ruolo che svolge il settore auto”.
Senta Tauro, si dice che i giovani si siano allontanati dalla politica. Cosa si può fare per far sì che tornino ad innamorarsi della politica?
“Rendere la politica utile poiché in questi ultimi anni più che uno strumento di soluzione dei problemi, è stata essa stessa un problema”.
A Felice Tauro sono giunti gli auguri del Presidente della Giunta Regionale, Marcello Pittella. Nel messaggio, l’invito ai giovani che hanno partecipato al congresso “di mettere a frutto con serietà ed impegno gli insegnamenti raccolti durante gli anni di esperienza, se pur ancora breve, nel Partito Democratico. Di continuare – prosegue Pittella – a scegliere la partecipazione attiva alla vita politica e sociale delle nostre comunità, piuttosto che trincerarsi in una struttura e in una logica esclusivamente di palazzo.
Pittella auspica che possa costruirsi sempre di più “un franco e costruttivo dialogo” tra i giovani e i rappresentanti eletti, “affinché anche lo scambio di visioni e prospettive, di progettualità e missioni possa contribuire ad un dibattito intergenerazionale che sia da pungolo e d sprono per tutti”.