Aspettava questa legge da 11 anni, da quando il 30 marzo del 2001, suo marito, Angelo Sabia, morì in un incidente della strada, verificatosi sulla superstrada Basentana, all’altezza dello svincolo per la zona industriale di Vaglio. Un incidente causato da incuria da parte dell’Anas nella manutenzione della strada.
Da quel giorno, Rosalba Romano, oggi Presidente provinciale di Potenza dell’Associazione Italiana Famiglie e Vittime della Strada, ha portato avanti la sua battaglia per ottenere giustizia.
Lo promise al suo Angelo. “Te lo devo, mi hai donato tanto amore, è il minimo che posso fare per te oggi. La mia battaglia continuerà sempre in difesa di chi ha avuto lo stesso tuo crudele destino”: così scrive Rosalba Romano, fortunata – come si definisce – di aver incontrato l’Associazione”.
A poche ore dall’approvazione da parte del Parlamento della legge sull’omicidio stradale, non nasconde la sua soddisfazione, sebbene precisa che “non vogliamo mandare tutti in galera. Non siamo giustizialisti, ma pretendiamo che chi causa per gravi colpe un incidente mortale paghi”.
La legge è stata voluta caparbiamente dall’Associazione Italiana Famiglie e Vittime della Strada che, in una nota diramata alla stampa, si dichiara soddisfatta del risultato raggiunto perché rappresenta “una risposta, anche se non perfetta, alle richieste maturate nel tempo”.
La legge contempla il reato di omicidio stradale quando l’incidente sia provocato da guida azzardata e pericolosa o in strato psicofisico alterato per alcol e droga.
Chiediamo a Rosalba Romano cosa pensa di chi la legge non ha votato.
“A queste persone – ci risponde – chiederei se riescono solo per un attimo ad immaginare cosa possa significare perdere una persona cara in un incidente della strada causato da comportamenti palesemente irresponsabili. Io lo so”.
Lei lo sa bene perché la sua vita è stata stravolta dalla morte di suo marito.
“Angelo doveva ancora compiere 40 anni. Era un uomo speciale, buono, generoso e altruista, sempre pronto a lasciare il posto agli altri….”. Così lo ricorda in una lettera che si può leggere nel sito dell’Associazione.
“Troppe vite insanguinano le nostre strade, troppa indifferenza finchè la morte riguarda gli altri. Troppi interessi economici – scrive ancora Rosalba Romano – prevalgono sul buon senso. Troppe volte la giustizia è negata nelle aule dei tribunali”.
Con la nuova legge, ora spera che questo possa non avvenire più.