Nonostante il loro ruole fosse determinante per la gestione di tutta una serie di esigenze sociosanitari, il ruolo degli assistenti sociali negli enti locali è sempre più precario.
Il problema è stato affrontato in un incontro, svoltosi nella sede dell’Ordine Regionale degli Assistenti Sociali di Basilicata, nel corso del quale sono state affrontate le criticità denunciate da quanti operano sul territorio.
“Pur consapevole che il momento politico che viviamo impone un approccio “realistico” ai temi del Welfare, l’Ordine Regionale degli Assistenti Sociali della Basilicata – si legge in una nota – ritiene sia un dovere di tutti effettuare uno sforzo di programmazione/coordinamento più intenso al fine di dare agli Ambiti territoriali nuove linee di indirizzo e aree di priorità, nel rispetto di tutti i cittadini portatori di bisogni sociosanitari e dei colleghi Assistenti Sociali che per anni e con professionalità svolgono il loro lavoro in uno stato di costante precarietà”.
Gli Enti Locali – denuncia l’ordine professionale degli assistenti sociali – non pongono la giusta attenzione al Servizio Sociale Professionale che, attraverso figure adeguate e stabilizzate, possa garantire livelli essenziali di assistenza al cittadino, attuare la presa in carico e dare continuità a piani di intervento nei confronti dell’utenza fragile, con diminuzione del disagio e significativo contenimento della spesa pubblica.
Non è accettabile che un livello essenziale di assistenza, riconosciuto per legge, venga svolto in molte realtà locali con incarichi precari, contratti non stabili (co.co.co., contratti a progetto, rapporto libero professionale con partita IVA), di poche ore settimanali, retribuiti in maniera poco dignitosa, che non garantiscono né la continuità assistenziale, né una qualità minima di intervento.
Nella nostra Regione continuano ad essere pochissimi gli Ambiti Territoriali che hanno personale Assistente Sociale contrattualizzato a tempo indeterminato e/o determinato.
Cosa chiedono gli assistenti sociali della Basilicata? Che di concerto con l’Anci di Basilicata, si forniscano chiare e precise linee d’indirizzo che obblighino gli Enti Locali a dotarsi di un Servizio Sociale Professionale, alla luce anche del fatto che sempre più spesso si registrano forti anomalie nella esternalizzazione del Servizio Sociale Professionale al massimo ribatto, per lo più in carico a cooperative sociali e, in alcuni casi, ad associazioni. Questo determina che una prestazione, altamente professionale, rischi di essere equiparata ad una attività volontaristica, quindi soggetta a rimborso e non a vero e proprio riconoscimento economico e contrattuale. Tutto questo disattendendo alle leggi in vigore.
Inoltre, appare necessario e fondamentale rafforzare il concetto che, negli Uffici di Piano, è quanto mai necessaria e fondamentale la presenza di figure professionali del sociale, in primis “Assistenti Sociali”.
Alla luce di quanto detto, – conclude la nota – l’Ordine Regionale degli Assistenti Sociali della Basilicata esorta l’intero Consiglio della Regione Basilicata a voler porre la giusta attenzione alla tutela della categoria professionale degli Assistenti Sociali che rappresenta il nodo strategico del welfare locale.