“Giustizia è fatta”. Lapidario il senatore Salvatore Margiotta che con un tweet ha commentato la sentenza senza rinvio della Cassazione che lo ha assolto definitivamente dall’accusa di corruzione e turbativa d’asta. Per questi reati era stato condannato dalla Corte d’Appello di Potenza a un anno e sei mesi di reclusione.
In seguito alla sentenza, Margiotta si era autosospeso da Pd e si era dimesso da Vice Presidente della Commissione di Vigilanza della Rai.
La Suprema Corte l’ha assolto dalla corruzione per insussistenza del fatto; dalla turbativa d’asta per non aver commesso il fatto.
I reati gli erano stati contestati nell’ambito di un’inchiesta, coordinata dal P.M Henry John Woodcock, su presunte tangenti nella realizzazione del Centro Oli della Total a Tempa Rossa, nel territorio di Corleto Perticara. Secondo l’accusa, ritenuta infondata dai giudici della sesta sezione penale della Cassazione, Margiotta avrebbe fatto valere la sua influenza per favorire l’aggiudicazione degli appalti a un gruppo di imprenditori, fornendo loro informazioni sul procedimento e facendo pressioni sui dirigenti della Total, con la promessa di una tangente di 200mila euro. In primo grado il senatore, che ha sempre dichiarato la sua innocenza, ora riconosciutagli dalla Cassazione, era stato assolto. La sentenza fu ribaltata in secondo grado.
Al caso del senatore Margiotta ha fatto riferimento il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, intervenendo alla scuola di formazione del Pd.
“Non bisogna accettare – ha affermato Renzi – una certa deriva della stampa e di una parte dei cittadini che confonde giustizia con giustizialismo: con il giustizialismo perde l’Italia”.
Nel ricordare le vicessitudini giudiziarie di Margiotta, ha concluso: “Lo abbraccio e lo aspetto lunedì al gruppo Pd”.
“Troppo spesso negli ultimi anni è bastato un avviso di garanzia per decretare la condanna di una persona, ma questa è una stortura pazzesca, e il merito del Pd è aver cambiato approccio ed è una cosa di cui vado fiero”. Così Matteo Renzi intervenendo alla Scuola di formazione del Pd. “Non bisogna accettare – ha aggiunto – una certa deriva della stampa e di una parte dei cittadini che confonde giustizia con giustizialismo: con il giustizialismo perde l’Italia”. Renzi ha citato come esempio il caso del senatore lucano Salvatore Margiotta: “Qualche anno fa ha ricevuto un avviso poi è stato prosciolto in primo grado e condannato nel secondo, ha lasciato il gruppo Pd ed è andato in Cassazione e ieri ha avuto una assoluzione piena e totale, lo abbraccio e lo aspetto lunedì al gruppo Pd”.
Rispondendo al collega Edmondo Soave, della Tgr Basilicata, Margiotta ha detto di essere ben felice di tornare nel suo partito e al suo posto di Vice Presidente della Commissione di Vigilanza della Rai.