L’ex Arbea, l’agenzia regionale che si occupava di erogare i contributi europei agli agricoltori lucani, ancora una volta multata dall’Unione Europea. Questa volta per 6 milioni di euro che si vanno ad aggiungere agli 86 della multa inflitta negli anni scorsi su richiesta della Commissione europea per le inadempienze negli esercizi finanziari degli anni 2007, 2008, 2009.
La decisione di multare nuovamente l’ex Arbea – informano Piernicola Pedicini e Gianni Leggieri, rispettivamente capo delegazione al Parlamento Europeo e consigliere regionale del M5S – è stata adottata nel novembre scorso a seguito di una sentenza del Tribunale Ue dopo la procedura di contraddittorio e di conciliazione giudiziaria tentata dalle autorità italiane.
Ora, sono diventati circa 92 i milioni di euro che, a causa dell’ex Arbea, dovranno essere restituiti all’Unione europea appena verrà completato il procedimento finale in corso presso la Corte di giustizia Ue.
“Il crack dell’ex Arbea – affermano Pedicini e Leggieri – è uno degli scandali peggiori e più vergognosi perpetrato da un organismo della Regione: si va dagli enormi danni economici subìti dall’Italia e dalla Basilicata, all’inchiesta per associazione a delinquere finalizzata alla truffa in danno dell’Unione europea. Dalle procedure molto discutibili rispetto alle carriere di una parte del personale ex Arbea legata ai potenti delle istituzioni lucane, ai danni erariali individuati e sanzionati dalla Corte dei conti”.
Proprio rispetto ai danni erariali, va ricordato – precisano Pedicini e Leggieri – che la Corte dei conti si soffermò sui premi di produttività elargiti come caramelle mentre le casse dell’Arbea erano a secco e si stava andando verso il commissariamento. Nel corso dell’inchiesta comparvero davanti al collegio della Corte contabile lucana l’ex direttore generale dell’Arbea Gabriele di Mauro, il dirigente regionale Rocco Colangelo, il commissario pro-tempore Andrea Freschi e i membri del nucleo di valutazione, Luigi Tardi, Andrea Pellegrino e Paolo Albano.