Il M5S Basilicata ribadisce tutta la sua contrarietà al gioco d’azzardo “legale” (così lo chiamano gli operatori del settore) e lo fa rafforzando in maniera netta la L.R. 30/2014 “Misure per il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico (G.A.P.)”.
“Già avevamo contribuito all’approvazione della proposta di legge del Consigliere Romaniello con due emendamenti: la rimodulazione dell’IRAP per chi non installa le macchinette mangiasoldi ed il rafforzarmento della collaborazione tra Comuni, ASL e associazioni o organizzazioni prive di scopo di lucro nella soluzione delle problematiche legate al GAP”, sostiene in un comunicato stampa Gianni Perrino, Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale.
“Questa volta continua Perrino – in sede di assestamento di bilancio, il Consiglio Regionale ha approvato altre due modifiche da noi proposte, le quali vanno a rendere ancora più difficile la vita di chi lucra sulle debolezze altrui. Entro il 31 dicembre 2016, le sale da gioco che sono in un raggio non inferiore a cinquecento metri da luoghi ‘sensibili’ (scuole, luoghi di culto, impianti sportivi, case protette, etc.) dovranno fare slot e bagagli, pena il mancato rinnovo delle autorizzazioni all’esercizio. Viene poi rafforzata la tutela dei nostri bambini e ragazzi con il divieto assoluto ai minori di 18 anni delle cosiddette ‘Ticket redemption’: si tratta di apparecchi attivabili con moneta, con gettone o con altri strumenti elettronici di pagamento, che possono distribuire tagliandi direttamente e immediatamente dopo la conclusione della partita. Dei veri e propri iniziatici alla pratica del gioco d’azzardo (la giornalista Nadia Toffa aveva approfondito la questione rivelandone i risvolti agghiaccianti)”.
“La nostra lotta contro l’azzardo patologico non si ferma in Consiglio Regionale – afferma il Portavoce M5S Basilicata in Consiglio Regionale – Anche i portavoce nei comuni si stanno impegnando seriamente: grazie a loro i Comuni di Potenza e Miglionico hanno aderito al Manifesto dei Sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo”.
“In fine – conclude Perrino – un pensiero lo dedichiamo agli operatori del settore che, con solerzia impressionante, hanno alzato le barricate davanti alle novità introdotte grazie a noi. Alla base delle loro remore vi è la solita retorica del ricatto occupazionale e l’inmancabile truffa semantica del “gioco legale”. Nessun riferimento al lato oscuro del “gioco legale”; nessun riferimento alla relazione del Dipartimento Politiche Antidroghe secondo cui la stima dei giocatori d’azzardo “patologici” (cioè con una vera e propria malattia che si manifesta con una dipendenza patologica incontrollabile) varia dallo 0,5% al 2,2% (da 302.000 a 1.329.00 italiani adulti); nessun riferimento alle migliaia di famiglie rovinate ed agli ingenti costi sociali che se ne determinano. Solo illazioni (come quando affermano che la Basilicata avrebbe vietato ai minori il calcio balilla) e difesa spudorata del loro enorme giro d’affari. Nessuno vi ha imposto la chiusura definitiva. Vi stiamo solo dicendo che dovete stare lontani dai nostri bambini, dai ragazzi e dagli anziani. Vi costa così tanto allontanarvi dalle scuole e non iniziare i minori all’utilizzo di questi aggeggi infernali?”.