In occasione della XXVIIª edizione della Giornata internazionale della guida turistica, nata nel 1990 con il patrocinio della World Federation of Tourist Guide Associations e promossa, in Italia, da ANGT, Associazione nazionale guide turistiche, l’Associazione GIAA Basilicata ha organizzato, a Potenza, nei giorni 20 e 21 febbraio 2016, di concerto con l’Associazione culturale S.P.Q.R. di Roma e con la SCUOLA DI GLADIATURA di ROMA “LVDVS MAGNVS”, un evento che vedrà come protagonisti l’epoca Romana e il mondo dei gladiatori per far riscoprire e far rivivere un pezzo di storia della nostra cultura cittadina e regionale.
L’Evento, presentato martedì scorso durante una conferenza stampa, unico nel suo genere e che può ben dirsi una prima assoluta per la regione, è stato ideato con il preciso scopo di educare e sensibilizzare cittadinanza e studenti sull’importanza della salvaguardia della propria identità culturale come prerogativa di pace e sviluppo sostenibile, nonché delle proprie origini di fieri combattenti.
Di seguito le interviste a Katia Lacerra, coordinatrice Giaa Basilicata e Alessandro Attolico, coordinatore della Provincia di Potenza del progetto “Provincia resiliente”.
L’Evento, unico nel suo genere e che può ben dirsi una prima assoluta per la regione, è stato ideato con il preciso scopo di educare e sensibilizzare cittadinanza e studenti sull’importanza della salvaguardia della propria identità culturale come prerogativa di pace e sviluppo sostenibile, nonché delle proprie origini di fieri combattenti.
L’intervento del presidente della Provincia di Potenza, Nicola Valluzzi.
Programma dell’evento
La giornata di sabato 20 febbraio si suddividerà in tre momenti diversi:
– ore 9.30 presso il teatro “Francesco Stabile”, ci sarà una manifestazione dedicata agli istituti comprensivi della città (con la presentazione del libro “Panem et circenses” di Giorgio Franchetti, sarà presente l’autore) con ricostruzione di combattimenti tra gladiatori imperiali;
– ore 16.00 inizio del convegno “I segno del presente per riscoprire il passato. L’età romana in Lucania”;
– ore 18.30 seconda parte del convegno con presentazione del libro “Panem et circenses” a cura dell’autore. Al termine dell’evento, spettacolo giochi gladiatori.
Nei due giorni sarà anche allestita, a cura dell’Associazione culturale S.P.Q.R. e dalla Scuola di Gladiatura di Roma “LVDVS MAGNVS”, una mostra inerente armi, elmi e strumenti chirurgici dell’epoca Romana.
Inoltre la Giaa di Basilicata organizzerà, per domenica 21 febbraio, due visite guidate gratuite:
- Res publica potentinorum. Testimonianze di epoca romana nel centro storico del capoluogo, ore 11.00, partenza da Portasalza;
- Villa romana di Malvaccaro, ore 10.30, appuntamento all’ingresso dell’area archeologica
(la Villa sarà aperta per l’occasione).
L’evento vuole però anche essere di spunto al concetto che “un popolo Resiliente è un popolo che conosce le proprie origini”. Tutti ci chiediamo chi siamo, chi sono gli altri e perché. La conoscenza delle proprie origini e della propria storia costituiscono le fondamenta di un popolo. Un popolo svanisce quando perde identità e tradizioni. Parlare oggi di tutela di un territorio e del suo patrimonio, nonché di “resilienza di un popolo” non può prescindere dal non riscoprire la propria identità culturale. Principali cause di uno stato di precarietà, di conflitto e di intolleranza sono proprio la distruzione di un patrimonio culturale, la perdita della propria identità culturale e la destrutturazione sociale e culturale di un popolo. È necessario quindi considerare l’identità culturale, non solo come diritto umano inalienabile, ma piuttosto come prerogativa di sviluppo sostenibile, come fattore di riconciliazione e come condizione imprescindibile per garantire la pace e il rispetto della diversità culturale.
Cosa c’è di più resiliente del comprendere l’importanza dell’identità culturale per apprezzare le peculiarità delle altre culture ma, anche, della propria? Del riconoscere la diversità culturale e la sua importanza, senza che da essa scaturiscano divisioni? Di promuovere la condivisione di esperienze e di valori comuni senza che ci siano commistioni e confusione? È questo il ruolo che l’educazione allo sviluppo dovrebbe avere, tanto nella scuola, quanto nella società civile. Salvaguardare l’eredità culturale di una popolazione è prerogativa di sviluppo. Educare e sensibilizzare la società civile è prerogativa di progresso.