L’Ambulatorio Cyberbullismo Asp, attivo nel Consultorio Familiare di Potenza diretto dalla dr.ssa Liliana Romano, e l’ Associazione “Il cielo nella stanza”, con cui l’Asp ha siglato un protocollo d’intesa per la messa in atto di attività integrate per la prevenzione del fenomeno, hanno messo a punto il progetto “CYBERBULLISMO E SOLIDARIETA’. LE PAROLE SONO PIETRE” che verrà attuato nell’Istituto Comprensivo “D. Savio” di Potenza, in accordo con il dirigente, il corpo docente e i genitori.
Il progetto ha l’obiettivo di prevenire il bullismo/cyberbullismo educando gli adolescenti al rispetto e alla cooperazione e coinvolgerà gli alunni di 3 classi di prima media scelte dalla scuola. Gli adolescenti lavoreranno con le psicologhe Simona Basentini, Vita Buongermino, Federica Cosenza, Teresa Sabia, Chiara Sassano e Olga Stigliano dell’Associazione “Il cielo nella stanza”, con i fumettisti Gianfranco Giardina e Giulio Giordano, lo scrittore Gianluca Caporaso e il regista Gabriele Masi. Saranno coadiuvati dallo psichiatra Andrea Barra, dall’assistente sociale Carmela Cozza e dalla psicologa Marilena Pappadà dell’Ambulatorio Cyberbullismo.
Il progetto prevede attività di gruppi, nelle quali verrà utilizzata una metodologia che integrerà l’educazione socio-affettiva, il brainstorming e il “dispositivo gruppo”. Saranno realizzati laboratori di narrativa, fumetto e cortometraggio al fine di sviluppare le abilità sociali e l’intelligenza emotiva degli adolescenti.
Al termine dei lavori gli alunni coinvolti parteciperanno alla discussione plenaria in cui saranno presentati gli elaborati prodotti da ciascun gruppo. A conclusione del progetto gli elaborati saranno presentati ai genitori, agli insegnanti e a tutti gli altri studenti.
Le statistiche riportano che 4 minori su 10 sono stati testimoni di atti di bullismo online verso coetanei a causa dell’aspetto fisico (67%), dell’orientamento sessuale (56%), dell’essere stranieri (42%). Il 72% dei giovanissimi percepisce il cyberbullismo come il fenomeno sociale più pericoloso del nostro tempo (dati Save the Children, febbraio 2013). Dalle osservazioni effettuate sul fenomeno emerge che la scuola è il luogo di elezione dei comportamenti di bullismo e cyberbullismo sia per il numero elevato di “attori” sia per la fascia di età cui essi appartengono.
Pertanto, è proprio nella scuola, prima agenzia educativa del territorio, che -si precisa in una nota dell’Asp – diventa importante coinvolgere alunni, insegnanti e famiglie per incrementare la conoscenza del fenomeno, per promuovere abilità sociali degli alunni, per creare un clima generale di consapevolezza dei meccanismi alla base del fenomeno. Questo consente di promuovere comportamenti improntati alla collaborazione e alla solidarietà con l’obiettivo di rendere la scuola nel suo complesso un ambiente sicuro e sereno.