Il recente incendio nel campo di Boreano, che accoglie numerosi extracomunitari ha riproposto, al di là delle responsabilità che i carabinieri stanno verificando, il problema di garantire una sistemazione più dignitosa a quanti giungono nell’area dell’alto Bradano in cerca di lavoro.
Problema che interessa circa 45mila immigrati, tante sono le presenze in Basilicata, regione che comunque ha dimostrato sensibilità e particolare attenzione verso questo problema.
Non è un caso che la Caritas nazionale, nell’ultimo incontro al ministero del Lavoro, ha presentato come buona pratica l’esperienza della Regione Basilicata per l’accoglienza dei migranti stagionali in agricoltura. Apprezzamenti all’attività della Regione anche da parte del Ministero dell’Interno.
Lo ha ricordato Pietro Simonetti, Coordinamento politiche migranti della Regione Basilicata, partecipando all’incontro di stamani presso l’istituto onnicomprensivo di Bella sul tema “Bonificare e eliminare la zona franca di Boreano e di Mattinelle”.
Simonetti ha evidenziato che “il presidente della giunta, unico in Italia, ha chiesto di raddoppiare il flusso fino a duemila migranti. Sono state sottoscritti accordi anche per il lavoro utile e per l’accoglienza diffusa, dicendo no alle concentrazioni alberghiere e territoriali (non si possono ospitare 500 persone nell’area del capoluogo e di Pignola). Il nuovo bando appena attuato, e quello emanato per 450 posti dalla Prefettura di Matera, permetteranno una diversa dislocazione a partire dall’uso degli appartamenti sfitti dei comuni e di piccole strutture. Si tratta – ha sottolineato – del primo accordo a livello nazionale, mentre in Europa si costruiscono muri, si srotolano fili spinati e le reti elettriche, la Basilicata accoglie anche perché ha bisogno delle culture e del lavoro altrui.
Facendo riferimento a quanto accaduto a Boreano, Simonetti a detto che “non possiamo tollerare che Boreano sia una zona franca”, ricordando, inoltre, che mentre “la Cri apre i campi”, “i caporali cercano di regnare e Boreano e Mattinelle, ora abitate da poche persone in cerca di documenti distrutti da incendi rafforzati da ‘folate di vento’ sono i loro punti di forza”.
“Le inchieste di polizia e carabinieri, la preziosa attività dell’ispettorato dell’Inps – ha specificato poi Simonetti – hanno permesso nel 2015 l’assunzione regolare di circa 800 migranti. E’ in corso la verifica della congruità delle giornate assicurate e delle responsabilità di caporali bianchi e neri e imprenditori di lavoro falso.
E’ giunto il momento applicare le ordinanze di sgombero di Boreano e dintorni emanate dal Comune di Venosa e reiterate molte volte. Solo cosi – ha detto Simonetti – si potranno tempestivamente attivare i campi di Lavello, Venosa e Palazzo. La Regione investe anche in legalità, Boreano va eliminata: sappiamo che tutto questo produrrà il risentimento e l’odio di chi sfrutta i migranti e dei commerciati che operano nella prostituzione e nel pseudo volontariato. Tocca ora al nuovo prefetto di Potenza, agli enti locali, alle parti sociali, a tutti noi – ha concludo Simonetti -cancellare Boreano e proseguire sul terreno dell’accoglienza tenendo conto che in Basilicata lavorano circa 45 mila immigrati”.