La centralità dell’agricoltura all’interno delle strategie di sviluppo dell’economia regionale. Se ne è parlato a Matera nel corso dell’evento di lancio del Programma di sviluppo rurale della Regione Basilicata 2014-2020 “Seminiamo futuro”, organizzato dal Dipartimento Politiche Agricole e Forestali nell’auditorium Raffaele Gervasio di Matera, che non è riuscito ad ospitare tutti coloro che erano giunti nella Città dei Sassi per partecipare al convegno.
Convegno al quale ha portato il saluto della città il sindaco, Raffaello De Ruggieri. L’agricoltura oggi – ha detto – attraverso una valutazione corretta può diventare elemento portante dell’economia territoriale. Ci avviciniamo al 2019 che non può essere solo momento spettacolare, ma un’opportunità per costruire insieme un piano di sviluppo territoriale in cui l’agricoltura torni ad avere un ruolo primario esaltando le vocazioni territoriali. L’incontro di oggi deve servire a recupare l’orgoglio di essere contadini”.
Che l’agricoltura, settore che in Basilicata conta 51mila aziende e occupa 101mila persone, debba assumere un ruolo sempre più centrale nella strategia di sviluppo futuro lo ha ribadito nel suo intervento l’assessore all’Agricoltura Luca Braia che ha illustrato la filosofia del Programma di Sviluppo Rurale e le finalità che con esso s’intendono perseguire.
Questa è una regione – ha detto – che vuole ritornare a scommettere sulle sue proprie peculiarità (terra fertile e disponibile, ambiente salubre, paesaggi incantevoli, storia millenaria e tradizioni uniche) che trovano strategica applicazione in settori quali agricoltura, ambiente e turismo. Non siamo quindi solo la Basilicata che produce il 10% del fabbisogno energetico nazionale ma molto altro.
La nuova visione del Psr Basilicata e quindi dell’agricoltura punta tutto sulla dimensione del connubio vincente tra ruralità e sostenibilità, che si traduce in qualità della vita e ricerca della salute. In nessun luogo come la Basilicata tutto questo può trovare la propria dimensione e la sua totale realizzazione.
Abbiamo anche un obiettivo ambizioso – ha aggiunto Braia – : far recuperare reddito ai produttori e agli agricoltori, con l’idea ben precisa di riconoscere realmente loro il fondamentale ruolo di manutentori e sentinelle del territorio che in Basilicata, più che altrove, risulta di vitale importanza dal momento che registriamo tra i più bassi indici di densità di popolazione con 580.000 abitanti su quasi un milione di ettari di territorio e 131 comuni quasi tutti sotto i 5.000 abitanti.
Sarà decisivo provare a far diversificare il reddito degli agricoltori puntando su nuove forme di attività afferenti all’agricoltura sociale, alla multifunzionalità, alle fattorie didattiche e agli agriturismi.
C’è una Basilicata 100% Rurale che intende stare al centro delle strategie di sviluppo della comunità lucana e interpretare al meglio quel sentimento di riscatto che ha già cominciato a dimostrare proprio ottenendo la designazione della Capitale Europea della Cultura 2019.
Concentreremo quindi – ha proseguito Braia – gli investimenti del nuovo Psr sulla formazione, su innovazione, comunicazione, promozione e valorizzazione, sul marketing di prodotti e territori, premiando le aggregazioni tra produttori, punteremo alla diversificazione del reddito degli agricoltori e allo sviluppo delle aree interne grazie a turismo e cultura, sfruttando e potenziando la banda larga e ultra larga e i servizi digitali.
Vogliamo realizzare una Basilicata Rurale e Sostenibile in sinergia con gli altri piani operativi a partire dalle Aree Interne. Ce la possiamo fare lavorando insieme con determinazione e coraggio.
Come Dipartimento cercheremo di traguardare una migliore efficienza amministrativa attraverso la riorganizzazione degli uffici, la sburocratizzazione e la facilitazione di accesso per i cittadini, puntando sull’uscita ciclica e programmata, sulla omogeneità e sulla semplicità di accesso ai bandi, provando a garantire tempi certi nelle istruttorie e soprattutto nei pagamenti.
Braia ha fatto riferimento al ruolo che la Basilicata può avere per la logistica uno dei fattori più critici che fa perdere competitività ai nostri prodotti incidendo sui prezzi per oltre il 30 %.
“Siamo oramai pronti, con un progetto esecutivo disponibile da settimane, che come Regione abbiamo cofinanziato al 50% per circa 1 milione di euro, insieme all’Autorità portuale di Taranto ed alla Provincia di Matera, finalizzato a realizzare una importantissima piattaforma dell’ortofrutta che potrà estendersi successivamente all’agroalimentare, nell’area produttiva di Ferrandina, in Val Basento, con un potenziale di occupati di oltre 300 unità che potrà rappresentare un grande volano economico ed uno straordinario attrattore di altri investimenti nel settore.
L’ambizione – ha concluso l’assessore Braia – è quella di diventare Regione laboratorio e modello virtuoso di sviluppo rurale dell’intero Mezzogiorno nel quale università, ricerca, professionisti e associazioni siano a servizio degli agricoltori e dell’agricoltura “.
Sull’importanza del ruolo dell’agricoltura nel sistema produttivo della Regione si è soffermata l’onorevole Maria Antezza, componente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati. “Questa attività – ha detto – per essere svolta nel terzo millennio va legata ad una valenza ambientale e non solo. L’agricoltore non è solo colui che produce cibo, ma è un custode di conoscenze e saperi, in grado di mettere insieme servizi sui territori per promuovere un nuovo protagonismo degli stessi. Gli agricoltori sono in grado di mettere in campo processi innovativi. Questa fase di avvio va vissuta come un momento fondamentale di condivisione.
Per il vice ministro alle Politiche agricole, alimentari e forestali, Andrea Olivero, il Piano di Sviluppo Rurale della Basilicata è “un provvedimento straordinario che si coniuga con le linee nazionali che accompagnano la partenza dei Psr. La nostra principale sfida – ha continuato l’esponente del governo Renzi – sarà quella di sfruttare la complementarietà delle politiche. L’agricoltura vuole uscire dalla nicchia e vuole creare cooperazione e sinergie con altri comparti produttivi e divenire competitiva per qualità”.
La programmazione regionale e il nuovo assetto del Psr Basilicata 2014-2020 basato su 6 priorità, 18 focus area, insieme alle 15 misure da attivare e alle 54 operazioni da proporre alla platea dei beneficiari nel prossimo settennio è stato illustrato infine dall’Autorità di Gestione del Po Feasr Vittorio Restaino.
“Il programma – ha esordito – è un esercizio molto forte di corresponsabilità. I nostri sono contenuti coerenti con linee nazionali e passati al setaccio dalla Commissione europea. Ora l’obiettivo è dare attuazione al programma, nel massimo rigore.
I lavori, prima della tavola rotonda alla quale snon intervenuti assessori all’agricoltura di altre regioni, sono stati conclusi dal Presidente della Giunta Regionale, Marcello Pittella.
“L’evento di lancio del nuovo Psr 2014-2020 – ha detto – segna l’inizio ufficiale di una nuova fase per la politica agricola regionale, cominciata di fatto già con il formidabile traguardo del 98% di spesa della vecchia programmazione.
Da oggi si lavorerà per realizzare quegli obiettivi strategici e quelle politiche di sviluppo coerenti con la nuova Pac, che prevede una gestione più sostenibile delle risorse naturali e una crescita territoriale più equilibrata, provando a diventare un modello agricolo trainante per il Paese che punti su filiere e programmazioni interregionali, soprattutto ortofrutticole e cerealicole, aggregazione dell’offerta, valorizzazione dei prodotti, logistica, innovazione e ricerca.
La Basilicata, come le altre regioni del Sud, – ha aggiunto – può concorrere alla strategia nazionale di rafforzamento del sistema agroalimentare italiano nel mondo, impegnandosi a sostenere l’export verso nuovi mercati, nonché a contrastare la contraffazione e a portare avanti la lotta contro i prodotti “italian sounding”. Da questo punto di vista, saranno importanti le sinergie da mettere a valore con le altre regioni del Mezzogiorno, in particolare nelle filiere ortofrutticole e cerealicole.
Pittella ha fatto infine riferimento a quella che ha definito “una bella operazione”: la capitalizzazione di Sviluppo Basilicata per farlo diventare una finanziaria, che – per dirla con l’amministratore unico di Sviluppo Basilicata, Giampiero Maruggi – “consentirebbe alla Regione di poter contare su un soggetto in grado di utilizzare, con criteri di sana e prudente gestione, la leva finanziaria a sostegno delle politiche regionali di sviluppo”.