La direzione dell’azienda ospedaliera San Carlo di Potenza ha adottato un atto di proroga sino al 2019 dell’incarico di primario della Medicina legale, già ricoperto dal dott. Rocco Maglietta con contratto scaduto il 5.01.2012, a favore dello stesso Maglietta, oggi direttore generale dell’Azienda ospedaliera.
Il consigliere regionale del Pd, Vito Santarsiero, con una interrogazione chiede di “verificare se l’atto sia nullo; se sussistono ragioni di conflitto di interesse e se la proroga dell’incarico, con effetto retroattivo e sino all’ottobre 2019, determinerebbe un ulteriore vantaggio a favore dell’attuale direttore generale garantendogli, alla scadenza del mandato (gennaio 2018) ancorché ultrasessantacinquenne di non andare in pensione sino al compimento dei 40 anni totali di servizio”.
Santarsiero chiede ancora di “verificare se sussistono vizi di legittimità in ordine agli atti aziendali adottati dallo stesso direttore generale del Azienda ospedaliera San Carlo, da ultimo si veda la delibera 364 del 23.12.2015, con i quali lo stesso qualifica come interaziendale, e quindi di maggior valenza organizzativa ed economica, la medesima struttura di Medicina legale di cui con effetto retroattivo è stata disposta la proroga di incarico allo stesso direttore generale”.
“Non sfugga all’attenzione del governo regionale – conclude Santarsiero – che gli atti sopra segnalati sono stati adottati in contesto regionale in cui, in attuazione di disposizioni normative nazionali, è stato necessario procedere ad una drastica riduzione delle strutture complesse esistenti, riduzione che ha determinato, a fronte di un risparmio ancora da accertare, una contrazione del livello assistenziale, come da cronaca degli ultimi mesi, con sacrifico di legittime aspettative alla conservazione degli incarichi di numerosi professionisti del settore sanitario pubblico. Non sfugga inoltre che la citata unità operativa dal 2002 è senza titolare e che pertanto appare davvero poco comprensibile il motivo per cui oggi possa assurgere a struttura di tale rilevanza della sanità regionale al punto da essere elevata a struttura interaziendale”.