Dopo l’incontro del segretario cittadino del Pd di Potenza, Enzo Sarli, con il vice segretario nazionale Lorenzo Guerini, nel corso del quale si è discusso della situazione politica al Comune di Potenza e ancor più su quale scelta deve fare il partito locale, ogni decisione è stata rinviata all’assemblea cittadina di lunedì.
Intanto, le indicazioni di massima date da Guerini (“evitare se possibile un accordo politico”) è oggetto di dibattito all’interno del Pd.
Cosa ne pensano i big democratici? Come pensano di uscire all’impasse che dura da molto tempo?
Vi proponiamo l’intervista al consigliere regionale Vito Santarsiero, ex sindaco di Potenza.
Consigliere Santarsiero, cosa pensa delle indicazioni che il vice segretario nazionale del Pd, Lorenzo Guerini, ha dato al segretario cittadino di Potenza, Enzo Sarli, per quanto riguarda la situazione politica nel capoluogo di regione?
“Credo che quella di Guerini sia una posizione di grande saggezza ed anche di grande coerenza politica. Guerini ovviamente non può che chiedere al partito locale di muoversi in sintonia con le posizioni politiche del partito nazionale ed evitare qualsiasi forma di inciucio con la destra, con gli uomini e con i candidati della destra….”
Però, Guerini alla fine dice: decidete voi. Cosa pensa che accadrà lunedì nell’assemblea cittadina del Pd?
“Guerini nel momento che dà un’indicazione è un’indicazione del partito nazionale. Non si può molto scherzare. Guerini aggiunge una cosa: se si ritieneche, per il bene della città, sia necessario un sostegno all’esecutivo, lo decida liberamente l’assemblea. Dice ancora: se dovete entrare nell’esecutivo, fatelo con una giunta tecnica che viene sostenuta dall’esterno”.
Alla luce di questa considerazione, lei ritiene che per dare un governo alla città si debba andare ad una soluzione che non sia politica ma comunque di sostegno a De Luca?
“Dobbiamo chiarire una cosa: il bene della città non significa un governo a tutti i costi. Significa chiarezza, qualità dell’amministrazione, strategie per il futuro della città. In questo momento, ritengo che la cosa migliore sia andare alle urne per riportare chiarezza in tutto. Il Pd può anche perdere. Ci può anche essere un governo di centro-destra, non sarà un dramma. Nella democrazia le differenze, le alternanze sono una ricchezza. L’importante è che avvenga nella massimachiarezza. Personalmente penso che il centrosinistra se va alle urne può sicuramente tornare a vincere, già come al primo turno aveva preso il 56 per cento. Ma se proprio è necessario avere per un periodo, una fase di transizione, un governo per la città non può che essere un governo tecnico, a tempo su un programma ben preciso. In queste condizioni il Pd, a mio parere, può anche dare, come ha detto Guerini, un appoggio esterno”.
Ma perché, secondo lei, Santarsiero, questo chiarimento che lei sostiene non è stato ancora fatto all’interno del partito. Sono mesi che vi confrontate, litigare, fate proposte sconfessate il giorno dopo….
“Per la verità il partito non ha mai fatto una proposta perché non ha mai deliberato su questo. Il caos è dovuto a persone che, senza avere nessun titolo, trattano con il sindaco. Lo fanno nella maggior parte dei casi per interessi personali, in funzione di organigrammi legati alle loro persone. Non altro. Il partito avrà la possibilità lunedì di riunirsi, di trattare la vicenda e deliberare con il suo organismo a questo delegato. Tutto il resto è figlio di altro, di interessi dei singoli e non, come viene sbandierato, dell’interesse della città.
Per concludere, Santarsiero, al posto di Dario De Luca cosa farebbe?
“Innanzitutto non mi sarei trovato in una situazione di questo tipo. Non si può portare il quadro politico in una situazione d’ingovernabilità totale, facendo ricadere gli effetti anche sulla qualità della vita amministrativa che a Potenza oggi è ridotta ai minimi termini. Non sarei arrivato a questa situazione. E’ evidente che quando non c’è una maggioranza che ti sostiene ci vorrebbe una decisione consequenziale.
Tornare anticipatamente alle urne?
“ Per me si anche alla luce di una scelta, quella del dissesto che non si è voluta evitare, ritenendo che potesse essere una opportunità politica. Si è messo davanti l’interesse politico rispetto a quello che è l’interesse primario della città. E l’interesse primario per una comunità è evitare il dissesto come abbiamo fatto noi per dieci anni. Il dissesto sarà un dramma per Potenza e per molti anni. Se fosse stata la soluzione migliore, il dissesto l’avremmo fatto già dal primo anno che sono stato sindaco, quando ho trovato la tesoreria del Comune di Potenza pignorata per oltre 10 miliardi. Certo, abbiamo fatto anche molti errori ma il dissesto è stato sempre l’ultima cosa alla quale abbiamo pensato”