Non è quello che si sperava ma qualcosa si è risucito a strappare alla Telecom: una proroga di tre mesi delle commesse alla Datacontact che da 10 anni ha un rapporto con l’azienda di telecomunicazioni. Una proroga che dovrebbe consentire – come è emerso dall’incontro, svontosi in Prefettura a Matera – di verificare eventuale disponibilità di un nuovo gestore, il quale dovrebbe garantire l’attuale livello occupazionale (400 unità).
Se la vertenza Datacontact dovesse concludersi negativamente avrebbe una ricaduta negativa sul territorio, come ha precisato il Prefetto di Matera, Antonella Bellomo. Questo è un motivo in più perchè a tutti i livelli, istituzionali, politici e sindacali, si trovi una soluzione, come chiedono i lavoratori.
Se la vertenza Datacontact dovesse concludersi negativamente avrebbe una ricaduta negativa sul territorio, come ha precisato il Prefetto di Matera, Antonella Bellomo. Questo è un motivo in più perchè a tutti i livelli, istituzionali, politici e sindacali, si trovi una soluzione, come chiedono i lavoratori.
E all’incontro in Prefettura vi erano tutti: i parlamentari lucani Antezza e Latronico, e Vico della Puglia, i vertici dell’azienda, i legali, la Regione rappresentata dall’assessore Braia, l’avvocato Vito Marsico del dipartimento presidenza della Regione Basilicata, i sindacati regionali e provinciali di Cgil, Cisl e Uil e Ugl, e di Ugl terziario nazionale, e gli addetti alle relazioni sindacali di Telecom, Uricchio e De Bartolomei.
In teleconferenza sono interven i rappresentanti legali di Telecom Montella e Capogrosso, i quali all’inizio sono apparsi irremovibili sulla decisione aziendale di rescindere il contratto il 31 dicembre prossimo e successivamente disponibili ad una proroga per individuare un nuovo gestore che possa garantire continuità occupazionale.
In teleconferenza sono interven i rappresentanti legali di Telecom Montella e Capogrosso, i quali all’inizio sono apparsi irremovibili sulla decisione aziendale di rescindere il contratto il 31 dicembre prossimo e successivamente disponibili ad una proroga per individuare un nuovo gestore che possa garantire continuità occupazionale.
Proposta tutta da verificare anche alla luce di una notizia in base alla quale la Telecom avrebbe già trasferito ad altri parte delle commesse gestite da Datacontact.
La poca chiarezza registrata dai presenti da parte dei rappresentanti della Telecom lascia perplessi soprattutto i lavoratori, i quali temono che la proroga dei 90 giorni non sia sufficiente per esperire tutte le procedure per un eventuale trasferimento ad altro committente.
La vertenza si porterà a livello ministeriale, nella speranza che in quella sede si possa trovare una soluzione che dia più certezze per il futuro.
Sulla vertenza Datacontact interviene l’on. Cosimo Latronico, presente all’incontro in Prefettura.
“Non sfugge a Telecom – precisa – che Datacontact rappresenta una realtà aziendale con i requisiti operativi e formali per potere svolgere ed assumere nuove commesse, con un patrimonio di abilità e di competenze che sarebbe un peccato disperdere. In un momento così difficile per il tessuto produttivo della regione espellere dai fornitori Telecom un gruppo aziendale che ha mostrato di avere capacità operative e professionali, è uno scenario da evitare. Auspichiamo – conclude Latronico – una riconsiderazione delle posizione da parte di Telecom per assicurare continuità contrattuale ai lavoratori e prosecuzione del lavoro all’azienda materana”.
“Non sfugge a Telecom – precisa – che Datacontact rappresenta una realtà aziendale con i requisiti operativi e formali per potere svolgere ed assumere nuove commesse, con un patrimonio di abilità e di competenze che sarebbe un peccato disperdere. In un momento così difficile per il tessuto produttivo della regione espellere dai fornitori Telecom un gruppo aziendale che ha mostrato di avere capacità operative e professionali, è uno scenario da evitare. Auspichiamo – conclude Latronico – una riconsiderazione delle posizione da parte di Telecom per assicurare continuità contrattuale ai lavoratori e prosecuzione del lavoro all’azienda materana”.