Sono 1.118 in Basilicata le imprese ambulanti registrate al 30 giugno scorso alle Camere di Commercio (604 in provincia di Potenza e 514 in quella di Matera). Ad esse si aggiungono altre 6-700 “abusive”, per un terzo di nazionalità extracomunitaria.
I dai sono forniti dalla Confesercenti di Potenza che attraverso l’organizzazione di categoria Anva ha condotto un’indagine sul fenomeno dell’ambulandato irregolare.
Stando al bilancio fornito dall’anagrafe delle imprese (Unioncamere), in questi tre anni e mezzo il Commercio ambulante nel suo complesso nel Paese è aumentato del 12,8% grazie soprattutto ai prodotti non legati all’alimentare e all’abbigliamento. In Basilicata però non c’è crescita dell’ambulantato regolare, fermo al 2001, sicuramente – a parere di Confesercenti e Anva – perché ad ogni commerciante ambulante regolare ce sono circa tre irregolari per un giro d’affari da 1,2-1,5 milioni di euro.
I casi più significativi denunciati da tempo dalla Confesercenti nel capoluogo di regione dove la situazione è sempre più inaccettabile per la presenza di ambulanti abusivi in più aree urbane da Via Del Gallitello a Viale Del Basento, che da sole rappresentano un quinto del potenziale commerciale lucano. Sono attività gestite da campani, pugliesi ed immigrati che vendono di tutto, persino elettrodomestici.
Il nostro e’ un settore in grande difficolta’ – sostiene Prospero Cassino, presidente di Confesercenti – come e’ in difficolta’ il commercio a posto fisso. Nonostante le difficolta’ e il calo delle vendite, aumenta comunque – precisa – il numero dei venditori ambulanti. Questo significa che il nostro e’ un settore che procura lavoro e contribuisce a calmierare i prezzi del mercato, a fronte di una crisi generale.
Ma – denuncia Cassino – i Comuni spesso non rispettano gli indirizzi regionali e ogni Comune funziona in maniera diversa dall’altro, applicando prezzi diversi e spesso altissimi, sia come occupazione di suolo pubblico, che come raccolta dei rifiuti, senza ricevere in cambio nessun tipo di servizio, anche i più essenziali, quali i servizi igienici. Noi siamo pertanto convinti – conclude Cassino –che dobbiamo invertire la tendenza e ottenere dal mondo politico e istituzionale l’attenzione che ci è dovuta”.