Gremita la sala del Park Hotel di Potenza: è il segno che il mondo dell’imprenditoria, della cooperazione, del commercio, dell’artigianato e di quanti altri aderiscono a “Pensiamo Basilicata” sono consapevoli che è giunto il momento “di migliorare il presente per farlo essere all’altezza del futuro che pur si deve meritare la nostra Basilicata, con i suoi punti di forza perfettamente riconoscibili e valorizzati dal paee e dall’Europa”.
Lo dice a chiare lettere il coordinatore di “Pensiamo Basilicata”, Paolo Laguardia, rivolgendosi ai propri aderenti ma soprattutto al mondo della politica presente (gli assessori regionali Ottati e Berlinguer, il presidente del Consiglio regionale, Lacorazza) e in particolare al Presidente della Giunta regionale, Pittella, “il quale – dice Laguardia nella sua relazione – ha saputo meglio di altri impersonare il valore di cambiamento, di rottura, d’innovazione e di visione”. E lo dice “fuori da facili elogi e dalle piaggerie di corte che non ci appartengono”.
Paolo Laguardia
Laguardia ricorda il ruolo importante svolto da “Pensiamo Basilicata” nel periodo più nero della crisi, reso ancora più critico dall’assenza istituzionale dopo le dimissioni di De Filippo. “Quel merito noi oggi lo rivendichiamo tutto” precisa e ricorda i risultati che sono stati raggiunti, essendo riusciti a trovare in quel “patto orizzontale tra Regione, imprese e sindacato” le motivazioni allo sviluppo e al futuro della Basilicata.
Ma ora, sono sempre parole del coordinatore di “Pensiamo Basilicata”, bisogna cambiare passo perchè il nuovo che è emerso, nonostante “la filosofia del gufo” ha bisogno di “un pensiero lungo che assuma su di sè tutte le questioni dello sviluppo, del lavoro, della crescita sostenibile della Basilicata”.
Bisogna costruire – è la proposta che ai presenti fa Laguardia – “un grande patto di sviluppo e di coesione” che faccia sintesi, che si raccordi anche con il Manifesto del Lavoro, proposto recentemente dai sindacati, e con i documenti regionali.
Uno “stare insieme” che per quanti aderiscono a “Pensiamo Basilicata” è il dovere che il tempo nuovo consegna per favorire con il contributo di tutti quel cambio di passo sullo sviluppo “che risarcisce con la geoeconomia quello che la storia ha consegnato alla Basilicata. E cioè: risorse di valore globale come l’acqua e il petrolio” precisa Laguardia che
passa ad indicare quali sono i punti di merito che devono far parte della nuova strategia: Matera 2019, automotive petrolio e criver dello sviluppo.
Il riconoscimento europeo di Matera 2019 (è un asset strategico formidabile. Si pensa ad un contratto di sito per organizzare al meglio gli ambiti d’intervento e massimizzare il più possibile le ricadute attese).
Automotive (occorre un accordo di secondo livello che possa rafforzare le condizioni favorevoli esistenti con politiche appropriate di sviluppo e d’innovazione scientifica e tecnologica).
Il drive del petrolio (la relazione petrolio/sviluppo va ripensata alla luce di contesti di responsabilità più ampia per definire nuove linee di sviluppo che traguardino la fase attuale a quella post-petrolio).
Le altre questioni poste sul tappeto dal coordinatore di “Pensiamo Basilicata”: rafforzare l’accesso al credito, la green economy, la sburocratizzzione delle procedure, una nuova governance regionale. Ed ancora: nuove linee di sviluppo per l’agroalimentare, settore economicamente significativo; regolarizzazione delle norme su commercio, cooperazione e artigianato; innovazione e ricerca; investimenti pubblici; e infine la programmazione europea 2014-2020 che avrà compiti importanti per aumentare la spinta competitiva del sistema produttivo.
Fin qui la relazione del coodinatore di “Pensiamo Basilicata” che sostanzialmente è stata condivisa dai presenti, alla quale ha fatto riferimento nel suo intervento il Presidente della Giunta regionale, Marcello Pittella.
“Della relazione non modificherei una sola virgola – dice – perchè si muove in coerenza con la nostra visione. Le riforme si stanno facendo pur in un tempo molto complesso. Ma dobbiamo continuare su questa direzione decidendo di cambiare approccio, aprendoci alle opportunitá e evitando litigi e sgambetti nell’interesse generale della nostra comunitá. E se questa regione ha saputo affrontare e uscire dalle difficoltá lo deve soprattutto a voi, associazioni datoriali e organizzazioni sindacali”.
Pittella si è quindi soffermato sulle tante riforme che il governo regionale ha fatto e si appresta a fare: da quella sulla sanitá a quella sui consorzi di bonifica, dall’agricoltura allo sviluppo della banda larga in ogni paese lucano. I nove assi strategici che l’Unione europea cconsegna per la prossima programmazione comunitaria rappresentano una grande opportunitá e il nostro orizzonte di lavoro.
La Basilicata – ricorda Pittella – recupera 8 mila nuovi assunti, riduce la poverta di 10 punti. Dobbiamo andare molto piu avanti, recuperando un protagonismo della regione perché solo in questo modo potremo contrastare le ipotesi di macroregione che nelle ultime settimane stanno avanzando. Una politica che vuole raggiungere questi grandi traguardi deve anche produrre sana autocritica evitando gli errori del passato. E affrontare temi importanti come la redistribuzione della ricchezza su cui proporrò una seria ed attenta valutazione.
La nostra regione – ha detto il presidente della Giunta regionale – sembra costruita su microcellette di api e ogni microcelletta ha la sua storia. Il manifesto di sintesi verrá governato da questo governo regionale che ha avuto ritorni molto positivi per impegno di tre persone straordinarie che non conoscevano la Basilicata. Poi un ringraziamento da Pittella “ai colleghi della maggioranza per aver accompagnato con generositá questa fase di difficoltá politica da cui stiamo provando a uscire”.
E conclude: “Stiamo tutti insieme, lavoriamo per un grande obiettivo comune e, facendo sintesi delle proposte, riusciremo a ridare protagonismo alla nostra Basilicata”.
E forse è proprio quello che volevano sentire i presenti in sala.
Per la cronaca, nell’introdurre i lavori, Rosa Gentile, vicepresidente nazionale di Confartigianato, ha ricordato le vittime degli attentati di Parigi, proponendo un minuto di silenzio.