L’Azienda Sanitaria di Potenza promuove una giornata di studio sull’Endocrinologia dell’Età Evolutiva il 7 novembre 2015 presso la Sala Convegni del Museo Provinciale di Potenza. L’evento è organizzato dal Gruppo di Lavoro ASP per le Endocrinopatie dell’Età Evolutiva diretto dal dr. Giuseppe Citro in collaborazione con il SIEDP e il R.I.Ped Basilicata. Scopo del corso è quello di fare il punto sulla clinica, i moderni approcci diagnostico terapeutici e sulla ricerca relativa alle forme più comuni e più rare di diabete giovanile, nonché sui modelli assistenziali più idonei. Sul sito www.aspbasilicata.it tutte le informazioni sulla giornata di studio.
Il diabete ha diverse forme, la più frequente e grave in età pediatrico-adolescenziale è la classica forma autoimmune (conseguente alla distruzione di almeno il 90% delle beta-cellule) chiamata diabete tipo I, che è l’esito finale di un periodo asintomatico, di durata variabile, che si realizza in soggetti geneticamente predisposti (I fase), nei quali si può sviluppare una reazione autoimmunitaria (II fase) che può evolvere nel totale o quasi totale esaurimento della funzione beta-pancreatica (III fase) cui fa seguito l’esordio della sintomatologia clinica. Un’altra forma di diabete che compare sempre più frequentemente in età giovanile nell’ultimo decennio in quanto legato all’aumento dei soggetti con obesità, è il diabete mellito tipo 2 (T2DM, erroneamente definito “diabete grasso”), caratterizzato, a differenza del T1DM che è insulino-carente, da una insulino-resistenza. Anche il T2DM, come il T1DM, è una malattia poligenica, ma con una predisposizione genetica differente, che presenta un esordio molto più graduale rispetto al T1DM ed un approccio terapeutico dapprima dietetico, quindi con antidiabetici orali e, solo tardivamente, necessita dell’insulino terapia. Il 10-15% delle forme di diabete mellito in età pediatrico-adolescenziali presentano caratteristiche intermedie tra il T1DM ed il T2DM (obesità, presenza di auto anticorpi, necessità per lunghi periodi di ridotte dosi di insulina per ottenere un buon controllo metabolico). Tali forme sono differentemente denominate: diabete 1½, diabete doppio, diabete ibrido, diabete autoimmune latente del giovane (LADY) oppure esordiscono con chetoacidosi diabetica in assenza di auto anticorpi in soggetti non obesi (T1bDM). L’identificazione di nuove forme di diabete mellito in età pediatrico-adolescenziale, caratterizzate da una evidente trasmissione familiare e, in alcuni casi, da iperglicemia moderata e non persistente (generalmente post-prandiale) e la descrizione di famiglie con iperglicemia moderata a familiarità autosomica dominante (a volte inizialmente descritte come forme ereditarie di T2DM) ha aperto la porta nell’ultimo ventennio alla identificazione di altre forme di diabete , che hanno un’etiologia monogenica.