Oltre il 30% dei giovani delle regioni del Sud che hanno aderito a Garanzia Giovani sono in attesa, in alcuni casi anche da sei mesi, di un colloquio presso i centri per l’impiego della propria regione. Al 29 ottobre scorso, in totale gli iscritti a Garanzia Giovani nelle regioni meridionali sono 377.603 (di cui 142mila in Sicilia, 71mila in Campania, 52mila in Puglia, 40mila in Calabria, 31mila in Sardegna, 21mila in Abruzzo, 14.500 in Basilicata e 6.500 in Molise) e quelli “presi in carico” con Patto di Servizio in totale sono 262.004.
“I dati parlano purtroppo in modo molto chiaro – commenta Rosa Gentile, vice presidente nazionale Confartigianato con delega al Mezzogiorno – e non possiamo permetterci di aggiungere le difficoltà economiche che vivono oggi le piccole imprese ad ingessature del sistema di accesso. Chi vuole inserire oggi un giovane dovrebbe essere favorito e non ostacolato come sta avvenendo. Siamo convinti che gli assessori alla Formazione e al Lavoro delle Regioni del Sud interverranno rapidamente per porre fine a questa situazione e migliorare così l’ingresso nel mondo del lavoro».
Nel ricordare che dal mese di marzo scorso l’incentivo previsto da Garanzia Giovani è esteso alle assunzioni effettuate con contratto di apprendistato professionalizzante ( in tal caso l’incentivo spettante è lo stesso incentivo riconosciuto alle assunzioni a tempo indeterminato; in caso di durata iniziale del contratto di apprendistato inferiore a 12 mesi, l’incentivo verrà ridotto in misura proporzionale), Gentile evidenzia che Confartigianato Imprese ha firmato un Protocollo d’Intesa con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali finalizzato a individuare azioni concrete che favoriscano l’incontro fra i giovani e le imprese artigiane per sviluppare la cultura dell’artigianato e dell’autoimprenditorialità. Per raggiungere questi obiettivi e promuovere la cultura d’impresa nel settore, Confartigianato Imprese ha realizzato il portale www.valorizzati.it, per orientare i giovani sulle opportunità occupazionali relative alle attività artigiane, dai mestieri tradizionali e a quelli più innovativi. Destinatari principali del portale sono i giovani e gli studenti che troveranno informazioni utili sulle attività artigiane disponibili e potranno conoscere le scuole e i percorsi formativi che preparano ad entrare nel mondo del lavoro, sia come dipendente sia come imprenditore. Il portale, grazie ad un motore di ricerca, connette le scuole e gli istituti professionali operanti in tutta Italia con le rispettive attività artigiane e – attraverso le Associazioni del sistema Confartigianato – con le imprese socie di Confartigianato presso le quali gli studenti possono svolgere attività formativa. E’ inoltre possibile conoscere le numerose iniziative che Confartigianato promuove sul territorio con le scuole di ogni ordine e grado.
Con questo strumento – continua Gentile – intendiamo contribuire a colmare la distanza che separa i giovani dal mondo del lavoro, offrendo alle nuove generazioni concrete opportunità in azienda, attraverso stage, tirocinio, apprendistato, in linea con quanto previsto dal Piano ‘Garanzia Giovani’. Siamo del parere che bisogna liberare l’apprendistato da costi e vincoli introdotti dalla riforma Fornero, rilanciare l’alternanza scuola-lavoro, valorizzare le competenze, importare in Italia l’esperienza tedesca del sistema di formazione ‘duale’, efficace collegamento tra il mondo della scuola ed il mondo delle imprese che consente ai giovani di conseguire un titolo di studio imparando un mestiere. E’ questa la strada per affrontare il dramma della disoccupazione giovanile e potenziare la qualità manifatturiera made in Italy. Occorre utilizzare il Job Acts – conclude – per definire un sistema di orientamento e di sostegno al lavoro che, al pari degli altri Paesi europei, offra ai giovani un percorso di continuità e coerenza tra istruzione, formazione, esperienze e inserimento lavorativo con contratto di apprendistato. L’apprendistato è lo strumento fondamentale per avvicinare i giovani al mondo del lavoro e per trasmettere le competenze tipiche delle attività che hanno fatto grande il made in Italy nel mondo. L’Italia deve investire su questo contratto che coniuga il sapere e il saper fare, e che ha formato generazioni di lavoratori ma è stato anche la ‘palestra’ per migliaia di giovani che hanno creato a loro volta un’impresa”.