“Oltre ai 25 tweet costellati dal segno + con i quali il Premier Renzi ha spiegato la Legge di Stabilità ci sono almeno due segni –: uno per le misure a favore del Mezzogiorno e un altro per quelle, non ancora del tutto soddisfacenti, per l’artigianato e la pmi specie del Sud”.
Lo afferma Rosa Gentile, vice presidente nazionale Confartigianato con delega al Mezzogiorno riferendo che “il Report, aggiornato al 15 ottobre scorso dell’Ufficio Studi Confartigianato sul trend dell’economia del Mezzogiorno, ci consegna una foto tutt’altro che incoraggiante e descrive in dettaglio gli “eccessi” del Sud: bassa occupazione ed eccessivo assistenzialismo, vale a dire un tasso di occupazione inferiore alla Grecia e invalidi civili quasi il doppio degli addetti nell’artigianato.
Dunque – aggiunge – prima di accodarsi ai facili entusiasmi del Premier e di mettere mano ai Masterplan regionali, i Governatori delle Regioni del Sud farebbero bene a non sottovalutare che il Mezzogiorno è il Vietnam di due recessioni e a tenere conto che nel Sud ci sono un terzo delle imprese del Paese ed un quarto delle imprese artigiane mentre l’artigianato rappresenta il 17% delle imprese della ripartizione. Rispetto al 2008 le imprese nel Mezzogiorno diminuiscono più che nel centro-nord e, nello specifico, l’artigianato del Mezzogiorno esce decimato. Ancora, la politica monetaria espansiva sta riducendo i tassi di interesse ma al Sud, dove sono mediamente più elevati di 236 punti base rispetto al Centro Nord, la discesa appare più vischiosa: il tasso di interesse effettivo a marzo 2015 scende di 74 punti base nel Mezzogiorno mentre il calo arriva a 97 punti base nel Centro-Nord. C’è inoltre l’aspetto assistenzialismo che non può non allarmare: nelle regioni meridionali ogni 100 lavoratori privati si contano 107 inattivi under 55 anni (solo 36 nel Centro-Nord), un rapporto che diventa parossistico per la componente femminile che nelle regioni meridionali registra addirittura 206 inattive under 55 anni ogni 100 occupate nel settore privato. Infine, il nostro Report prende in esame il rapporto tra i pensionati beneficiari di pensioni di invalidità civile e gli addetti nelle imprese artigiane attive. Nel dettaglio si contano più pensionati per invalidità civile che occupati dell’artigianato in tutte le regioni del Mezzogiorno: in Campania quasi 3 pensionati per invalidità civile per ogni addetto dell’artigianato, in Calabria il rapporto è di 2,3 a 1, in Sicilia di 2 a 1, in Basilicata di 1,4 a 1. Per tornare alla Legge di Stabilità del Governo che sta riscuotendo particolari consensi tra alcuni Governatori del Sud – dice ancora Gentile – è il caso di osservare, alla luce dell’ipotesi di anticipare l’intervento per ridurre la tassazione di impresa nel Mezzogiorno attraverso una manovra sull’Ires, che in termini di base imponibile l’Ires nel Sud ha un’incidenza relativamente contenuta rispetto al totale che deriva da impresa e lavoro impresa. Per questo Confartigianato ritiene che continuano a mancare interventi di grande importanza e che le piccole imprese aspettano da tempo: a cominciare dalla deducibilità totale dell’IMU sugli immobili strumentali. E, soprattutto, va attuata quella parte di Delega fiscale rimasta in sospeso: darebbe alle imprese soggette ad IRPEF la possibilità di tassare ad aliquota proporzionale IRES gli utili non prelevati perché reinvestiti in azienda (la nuova “IRI”) ed ai soggetti in contabilità semplificata l’opportunità di pagare le tasse solo dopo l’incasso delle fatture.
A giugno, il Governo, per bocca del Vice Ministro all’Economia Casero, si era impegnato ad inserire queste misure proprio nella Legge di Stabilità. Una promessa ribadita anche in questi giorni e che ora Confartigianato chiede che venga onorata. Confartigianato – conclude Gentile – è pronta a dare il suo contributo nella fase di confronto con i governatori del Sud prima che spediscano a Renzi il loro Masterplan regionale”.