“La norma introdotta dal governo Renzi, nella legge di stabilità che autorizza l’apertura di altre 22 mila sale giochi è la dimostrazione evidente che questo governo, come quelli precedenti, quando si tratta di rastrellare soldi dalle tasche dei cittadini, lo fa senza scrupoli e pudore”.
“Lo afferma il consigliere regionale del Gruppo misto Giannino Romaniello aggiungendo che “Renzi scordandosi di quanto fatto solo due anni fa sostenendo la proposta di legge di iniziativa popolare contro lo Stato biscazziero, dichiarò che era inaccettabile la decisione del Parlamento che puniva i comuni, i quali, adottando provvedimenti di contrasto all’installazione di macchinette mangia soldi, rinunciavano ad entrate”.
“Ha ragione don Luigi Ciotti – continua Romaniello – quando dichiara che non se ne può più di questa ipocrisia. Il provvedimento è un offesa alle centinaia di associazioni che in tutta Italia si battono contro il dilagare di un fenomeno che causa rotture familiari, fallimenti di attività ed anche episodi di autolesionismo che in alcuni casi sfociano nel suicidio. Basti pensare che, come riportato dallo studio Ipsad, e del Dipartimento politiche antidroga, nell’ anno 2014 è di circa 47 miliardi il denaro speso dagli italiani per il gioco nelle slot e videolotterie, per la Basilicata l’importo equivale a 120 milioni, somma per niente irrisoria per una regione di circa 600 mila abitanti”.
“Contro questa scellerata scelta – conclude Romaniello – bisogna intensificare a livello territoriale la lotta contro il gioco d’azzardo, attuando rapidamente la legge regionale n. 30 dell’ottobre 2014, da me proposta congiuntamente con altri consiglieri regionali, ed operando in sinergia con i comuni, da parte dei dipartimenti regionali competenti, affinché si adottino provvedimenti in grado di impedire l’apertura di nuove sale giochi e sostenendo le attività delle associazioni di volontariato che si occupano di recupero e assistenza sociale e psicologica ai malati di ludopatia”.