Venti giorni, Marcello Pittella. Dieci giorni, Antonio Luongo. Sembra una sorta di corsa al tempo ma così risponde il segretario regionale del Pd di Basilicata, Antonio Luongo, all’ultimatum lanciato dal Governatore lucano durante la conferenza stampa indetta dal governatore alcuni giorni fa.
Ovviamente non è questione di giorni, com’è facile comprendere: il problema che ai giornalisti interessava affrontare nell’incontro che Luongo ha avuto stamane con la stampa è che tipo di reazione la richiesta di Pittella avesse provocato.
Per certi versi Luongo ha disatteso le aspettative di chi pensava ad una sorta di “reazione scomposta” che, ad onor del vero, non fa parte della cultura di Luongo (anche per questo probabilmente gli è stato affidato il difficile compito di guidare il partito in questo difficile momento).
Innanzitutto ha precisato che “mai il Pd ha remato contro il governo regionale”. “Indicatemi quale provvedimento del governo regionale non è stato votato dal Pd”, ha precisato Luogo, il quale non ha nascosto che all’interno del partito c’è una forte dialettica, com’è giusto che sia, tra le varie componenti. Ed ha aggiunto “ritengo irrituale far cadere sul Pd questioni che non dipendono tutte dal partito”. E allora, ci siamo chiesti ed abbiamo chiesto, il problema dov’è?
“Deve cambiare anche Pittella”, dice con estrema chiarezza il segretario del Pd di Basilicata, con particolare riferimento alla costituzione della nuova giunta che si vuole varare a gennaio, facendo però l’accordo ora.
Per Luongo sarebbe una scelta sbagliata perchè aggiungerebbe altre tensioni alle tante che già si registrano nel partito.
“Pittella deve guardarsi – ha aggiunto Luongo – dai suoi nemici che non solo soltanto tra le componenti minoritarie del partito. E ha aggiunto: “Il Pd deve metabolizzare l’esigenza di dover europeizzare i rapporti tra maggioranza e minoranza”.
Per dirla tutta: voliamo un po’ più alto per il bene comune.
“Le questioni più controverse non si risolvono con la forza delle prerogative che il ruolo assegna al Presidente della Giunta ma con la ricerca della mediazione e ella condivisione”, ha dichiarato il segretario regionale del Pd di Basilicata.
In una nota consegnata ai giornalisti prima della conferenza stampa, Luongo riconosce che “su Pittella pesa un compito straordinariamente oneroso in una fase molto difficile della vita della regione, che sta svolgendo con generosità, senza risparmio di energie. “Ma questa regione – ribadisce Luongo – non è stata mai governata da un uomo solo al comando, meno che mai può esserlo oggi che spira un vento antiregionalista”.
Dunque: Pittella senza il Pd non può andare avanti, è il messagio che lancia Luongo, pur consapevole che il partito deve uscire dalle secche nelle quali si trova. Luongo “il Caronte “ pronto a traghettare verso acque meno agitate? Un ruolo che ci pare voglia assolvere appieno sempre che qualcuno, agitandosi troppo, non faccia capovolgere la barca.
Quando s’incontreranno Luongo e Pittella non è dato sapere. E’ comunque nell’agenda del segretario. Siamo tutti in attesa di sapere cosa si diranno. Evitando “gossip” che non piace al segretario.
Sentiamo l’intervista di Antonio Luongo ai microfoni di Ufficio Stampa Basilicata.