Semmai ci fosse stato bisogno di una conferma dell’incapacità gestionale e della poca serietà degli attuali dirigenti dell’Avis di Basilicata, la conferma è giunta dal collegio dei probiviri dell’Avis nazionale.
L’organismo è stato chiamato ad esprimersi sul ricorso di un socio, Rocco Vista, il quale, con argomentazioni senza fondamento come dimostrato dal provvedimento adottato dal collegio, non era stato integrato nel direttivo, nonostante fosse il primo dei non eletti. Integrazione resasi necessaria dopo le dimissioni di un componente dello stesso.
Vista ha presentato ricorso ai probiviri nazionali, i quali con chiarezza fanno capire quanto possano essere incompetenti gli attuali dirigenti dell’Avis di Basilicata.
Incompetenti perché hanno giustificato la surroga del dimissionario con un altro socio e non con il primo dei non eletti (Vista) con la necessità di una rappresentanza territoriale più equa, che non viene contemplata da nessun regolamento. “Del tutto irrilevanti” vengono, infatti, definite dai probiviri nazionali le argomentazioni addotte.
Altro elemento contestato all’Avis di Basilicata dal collegio è l’aver sostenuto che la mancata surroga di Rocco Vista sia stata una scelta del Comitato Elettorale, organismo – hanno ribadito i probiviri milanesi – che invece non aveva titolo a farlo perché “solo organismo tecnico dell’assemblea”. Cosa questa che sanno anche i più sprovveduti!
Probabilmente i dirigenti dell’Avis di Basilicata lo sapevano ma hanno fatto finta di nulla, nascondendosi dietro a questo cavillo pretestuoso per non inserire nel direttivo Vista, ritenuto probabilmente elemento… “di disturbo”.
Alla luce di tutte queste macroscopiche irregolarità esaminate dai probiviri nazionali, il collegio, leggiamo testualmente “dichiara inesistente quanto operato dal Comitato elettorale il 21 gennaio 2015 ed ordina al Consiglio Direttivo di Avis Regionale di Basilicata di surrogare il signor Romano Salvatore con il signor Rocco Vista”.
“Ordina”, sia chiaro! Ribadirlo non è fuori luogo, dopo tutto quello che sta emergendo sull’attuale gestione dell’Avis di Basilicata. Non dare attuazione a quanto deliberato dal collegio dei probiviri nazionali sarebbe una scorrettezza di una gravità inaudita, che potrebbe avere anche dei risvolti penali.
Speriamo che questo non accada anche perché Rocco Vista, segretario della podistica che riunisce 80 donatori, i quali partecipano da anni alle più importanti maratone in Italia e all’estero con il logo dell’Avis, ha un diavolo per capello, come tutti gli altri componenti della società, per un altro motivo: come abbiamo già dato notizia in un precedente articolo, improvvisamente sono stati sfrattati dalla sede che avevano in largo don Uva a Potenza. I motivi non li comprendono o quanto meno li ritengono risibili.
Altra benzina sul fuoco, in attesa che qualche “pompiere” intervenga a spegnere l’incendio e riporti serenità nell’Avis di Basilicata che, per colpa di qualcuno, sta perdendo sempre più di credibilità. Ed è un vero peccato.
Nino Cutro