“Il diritto al lavoro è il fulcro dell’emancipazione. Quello che è accaduto nello stabilimento Sata di Melfi tutt’altro”. E’ quanto sostengono in una nota Angela Blasi, Presidente Crpo Basilicata, e l’onorevole con delega Pari Opportunità al Governo, Giovanna Martelli.
“La richiesta delle donne lavoratrici non può essere ridicolizzata ne tanto meno ignorata prosegue la nota – Chiedere che si cambi il colore della tuta da lavoro non è una richiesta vezzosa, non si vuole seguire la moda, ma semplicemente una richiesta che nasce dalla necessità di sentirsi a proprio agio per poter svolgere al meglio il proprio lavoro. Certo noi donne non ci offenderemmo affatto se ci fosse chiesto il nostro colore preferito, daremmo in ogni caso una buona risposta, siamo pratiche e multi tasking e saremmo capaci di mettere insieme vezzo e praticità”.
“Le donne di oggi – continuano Blasi e Martelli – ogni giorno, accettano una sfida nuova, combattono per conciliare i tempi di vita-lavoro, combattono per diventare ed essere madri in una società che non sempre le aiuta, contribuiscono allo sviluppo economico e sociale e di certo non meritano una risposta alla Mariantonietta. 400 firme spontanee, raccolte in poche ore, sono il segno della capacità delle donne di non accettare le umiliazioni , ma di cercare soluzioni”.