“Il presidente del Consiglio regionale Piero Lacorazza, replicando alle affermazioni del consigliere regionale dell’Emilia Romagna Gianni Bessi, che ha contestato il ricorso ai referendum come unica iniziativa, sicuramente accecato dalla cultura integralista dell’ambientalismo radicale, ha omesso di ricordare che oggi è necessario sviluppare fino in fondo le linee guida dalla Strategia Energetica Nazionale (SEN), che ha come primo obiettivo la riduzione del costo dell’energia in Italia”.
E’ quanto sostiene il coordinatore di Italia Unica Pietro Sanchirico per il quale “occorre dare priorità all’efficienza energetica perché contribuisce contemporaneamente al raggiungimento di tutti gli obiettivi della Strategia Energetica Nazionale: riduzione dei costi energetici, riduzione delle emissioni e dell’impatto ambientale, miglioramento della sicurezza ed indipendenza di approvvigionamento e sviluppo della crescita economica. Le misure da adottare in questo ambito sono diverse: rafforzamento di standard minimi e normative di settore, in particolare per quanto riguarda l’edilizia (per nuove costruzioni o rifacimenti importanti), il settore dei trasporti (anche in recepimento di normative europee); estensione nel tempo di detrazioni fiscali, prevalentemente da dedicare in modo specifico al settore delle ristrutturazioni civili (le detrazioni al 55% sono ad esempio una misura recentemente prolungata e rafforzata);introduzione di incentivazione diretta per gli interventi della Pubblica Amministrazione – impossibilitata ad accedere al meccanismo delle detrazioni fiscali – tramite il cosiddetto ‘Conto Termico’ recentemente emanato. E il consigliere emiliano Bessi, dello stesso partito di Lacorazza, avverte che “non si può direno a tutto” e magari pretendere l’attenzione del Governo, ricordando che la prima piattaforma in Adriatico, la Ravenna 1, risale al 1960, ma ciò non ha impedito alla città di diventare Capitale italiana della cultura e che nel distretto energetico emiliano-romagnolo, lavoro, ambiente, sviluppo, agricoltura, pesca, cultura e turismo da sempre riescono a convivere perfettamente specie dopo aver siglato un accordo con il Mise per disciplinare ogni azione. Farsi scudo dei problemi di sicurezza tanto per cavalcare un diffuso sentimento anti-trivelle dovuto principalmente ai mancati benefici sempre annunciati e promessi – dice Sanchirico – non dovrebbe appartenere ai comportamenti di chi ha un ruolo istituzionale e non può ergersi a novello Donchisciotte”.