Sarà l’attore Antonio Petrocelli, a far da guida per la Basilicata al nuovo appuntamento con la collana di documentari “I Giganti”, in onda su Rai1, domenica 20 settembre alle ore 9.55.
Prodotta da Pepito Produzioni e Rai Cinema, e ideata da Mirco Da Lio e Ugo Barbara, la serie racconta il paese in 21 episodi (uno per regione con Trentino e Alto Adige a se’), tra eccellenze e aspetti meno noti, a partire da un testimonial d’eccezione: il suo più grande albero secolare. Un vero ”gigante verde”, scelto tra gli Alberi monumentali d’Italia, che sono tanta parte del patrimonio paesaggistico e ambientale del paese, ma anche testimoni di secoli di storia, genti e tradizioni. Sotto le sue fronde, un narratore d’eccezione, scelto tra artisti e campioni della regione, alla scoperta del territorio attraverso i cinque sensi.
Prodotta da Pepito Produzioni e Rai Cinema, e ideata da Mirco Da Lio e Ugo Barbara, la serie racconta il paese in 21 episodi (uno per regione con Trentino e Alto Adige a se’), tra eccellenze e aspetti meno noti, a partire da un testimonial d’eccezione: il suo più grande albero secolare. Un vero ”gigante verde”, scelto tra gli Alberi monumentali d’Italia, che sono tanta parte del patrimonio paesaggistico e ambientale del paese, ma anche testimoni di secoli di storia, genti e tradizioni. Sotto le sue fronde, un narratore d’eccezione, scelto tra artisti e campioni della regione, alla scoperta del territorio attraverso i cinque sensi.
Domenica 20 settembre, nell’episodio scritto da Andrea Di Consoli per la regia di Francesca Muci e realizzato con il supporto di Regione Basilicata e Lucana Film Commission, il viaggio nella Basilicata di Antonio Petrocelli comincia accanto al Cerro di Viggianello in provincia di Potenza, uno dei simboli del Parco Nazionale del Pollino. Uno splendido esempio di come piante secolari si sono adattate a un clima duro e che hanno sfidato nel corso dei secoli caldo, freddo e bufera. Il nostro viaggio attraverso i cinque sensi comincia con il gusto. Storicamente la Basilicata è terra di pastori. Questa tradizione è robusta in specie sul Monte Pollino, sito nell’area Sud della Basilicata, e che è uno dei più grandi parchi nazionali d’Europa per estensione territoriale.
Abbiamo seguito la giornata di un pastore giovane di oggi – i suoi silenzi, le sue parole, le sue idee, la sua idea di lavoro e di futuro – che produce anche formaggi mescolando tecniche moderne con metodologie e saperi antichi. La seconda tappa è legata al tatto. La Basilicata è terra d’acqua. E’ l’acqua la sua vera ricchezza materiale. Una delle fonti principali d’acqua si trova nella zona del Vulture – Melfese, dove vi sono fonti, sorgenti, laghi, cascate di rara bellezza. La Basilicata è terra di odori e profumi. Ma questi odori e profumi sono spesso contrastanti. Dal 1996 in Val d’Agri si estrae il petrolio. Quello lucano è il più grande giacimento petrolifero d’Europa su terraferma e nel paesino di Villa d’Agri è sorto alla fine degli anni ’90 un enorme Centro Oli. Per il senso dell’olfatto abbiamo cercato di raccontare come viene gestita questa convivenza.
La Basilicata è terra limpida, di cielo terso, dove la notte le stelle si vedono nitidamente nel loro brillio. La Basilicata è anche il racconto delle sue stelle. Per la vista abbiamo visitato qualcosa di particolare, perché la Basilicata le vere stelle le conosce molto bene. A Matera, sin dal 1983, c’è infatti il Centro di Geodesia Spaziale, uno dei più grandi centri di ricerca del Mezzogiorno.
Ultima tappa l’udito. La Basilicata è terra di poesia. Tre tra i maggiori poeti italiani del ‘900 sono lucani: Albino Pierro, Leonardo Sinisgalli e Rocco Scotellaro. Attraverso il racconto dell’attore Antonio Petrocelli racconteremo la loro Basilicata.