Rinnovata la collaborazione del Consultorio Familiare di Potenza con l’Unità di Direzione dei Servizi Sociali della Città di Potenza.
Firmato il Protocollo d’Intesa tra l’U.O. Attività Consultoriali Potenza e Villa D’Agri dell’Azienda Sanitaria di Potenza diretta dalla Drott.ssa Liliana Romano e l’Unità di Direzione dei Servizi Sociali della Città di Potenza.
Al via la seconda fase del progetto relativa agli anni 2015/2016(Del. Del D.G. N° 00455 del 9/7/2015). Un nuovo gruppo di famiglie sarà coinvolto in tutte le fasi dell’intervento: dall’analisi dei bisogni alla progettazione e realizzazione di azioni finalizzate al cambiamento secondo un modello operativo centrato non sui problemi logistici ma sui bisogni e diritti del bambino.
Il Progetto P.I.P.P.I. è un programma di intervento integrato con la finalità di prevenire l’istituzionalizzazione dei minori che vivono in situazioni di grave disagio sociale e familiare.
L’acronimo P.I.P.P.I. (Programma di Intervento Per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione), richiama Pippi Calzelunghe, immagine di sfondo che crea un orizzonte di senso centrato sulle possibilità di cambiamento della persona, dei legami affettivi, sulla possibilità di apprendimento e cambiamento anche nelle situazioni di maggiore vulnerabilità delle famiglie, sull’importanza delle reti sociali.
Il Progetto nasce nel 2010 da una collaborazione tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Gruppo Scientifico dell’Università di Padova; è stato esteso a tutte le Regioni italiane.
Per la Regione Basilicata ha aderito al progetto il Comune di Potenza – Unità Direzione Servizi Sociali Città di Potenza che, nello spirito dell’integrazione dei servizi territoriali che condividono la medesima mission di promozione del bene comune, ha richiesto la collaborazione dell’ U.O. Attività Consultoriali Potenza e Villa D’Agri (Del. del D.G. N° 00188 del 7/4/2014). Nella fase progettuale 2014/2015 si è lavorato su 10 nuclei familiari con trattamenti sia individuali che di gruppo. E’ stato raggiunto un importante risultato con il rientro in famiglia di un minore che viveva da tre anni in istituto.