Si apre così la lettera aperta di denuncia dell’architetto Paolo Baffari che afferma: “Già dalla scorsa settimana avevo notato, con altri residenti di via de Coubertin e via Consolini strani movimenti di terra in un cantiere quello dei fabbricati Astor di fronte ad un noto ristorante”.
“Avevo scritto una pec al sindaco, all’assessore all’urbanistica, al dirigente Grano, alla Procura della Repubblica – racconta l’architetto – chiedendo di verificare con urgenza quali lavori fossero in fase di esecuzione su un versante dove tre anni fa è già stato tombato un ruscello e sono stati già abbattuti numerosi alberi, con l’esecuzione di spostamenti di terra e massi (non assestati) per consentire la costruzione dei fabbricati suddetti”.
“A seguito di tali lavori – scrive Baffari – si sono creati gravi dissesti idrogeologici e ogni volta che piove viene giù di tutto: fiumi di fango e acqua, pietre e detriti che invadono i versanti e le strade sottostanti, dove sono presenti parcheggi, piazza ed edifici residenziali. Nessuno controlla, nessuno interviene, nessuno parla, come nella regola delle migliori città mafiose”.
“Ieri, nonostante tutto, è ripresa la mattanza dei pioppi che ho tentato di fermare – prosegue nella lettera l’architetto Baffari – Ho urlato, li ho affrontati, ho telefonato a carabinieri, polizia e vigili urbani, ho dovuto insistere affinché intervenissero dicendo che avrei scavalcato la rete e mi sarei interposto tra la ruspa e gli alberi. Intanto gli operai, nonostante le mie imprecazioni e le mie urla, hanno continuato a buttare giù alberi con la ruspa, come fossero materia morta e non esseri viventi”.
“Dopo un po’ sono intervenuti i vigili urbani e polizia ed hanno constatato che era tutto a posto – racconta Baffari – La mattanza è regolare, bisogna fare spazio a un’altra strada prevista da qualche dirigente e tecnico illuminato del comune di Potenza. Un’altra strada inutile che collega via Appia a via Consolini” “Serviva forse una strada comoda per i fabbricati Astor?”, si chiede Baffari. “Da chi sono autorizzati i tagli? Chi ha autorizzato questi scempi? L’ex sindaco Santarsiero, i dirigenti e i funzionari dell’ufficio urbanistica e qualità urbana? Chi progetta le lottizzazioni? Chi progetta gli edifici? (in questo caso il collega, Santarsiero, parente stretto dell’ex sindaco)?
“Questa vergogna e questa inutile mattanza per una strada ancora più inutile, sono l’ennesima violenza a questa città e a quei cittadini che ancora hanno occhi per guardare e cervello per pensare”, continua l’architetto.
“Lo afferma anche Papa Francesco – scrive Baffari – dichiarando, in una recente omelia, che Dio perdona sempre, gli uomini a volte, la natura mai.”
“Vorrei dire all’ex sindaco Santarsiero, all’attuale De Luca, ai componenti delle due amministrazioni a quei colleghi architetti, ingegneri e professionisti in cerca solo di ricchezza e incarichi, alle imprese costruttrici affariste e speculatrici che autorizzare o rendersi compici di questi scempi è contro il messaggio biblico ed evalgelico e che tali azioni sono crimini contro la natura. Sarebbe quindi più onesto e coerente evitare l’ipocrisia della partecipazione a messe e riti sacri, professandosi cattolici praticanti e credenti devoti, e lo dice un non credente”, precisa Baffari.
“Vorrei ricordare una vecchia leggenda indiana che ammonisce a non uccidere gli alberi e a non attuare distruzione della natura – scrive in conclusione alla lettera l’architetto – L’albero ucciso perseguiterà il responsabile, i suoi complici, i figli e i figli dei suoi figli, con disgrazie, sofferenze, malattie e morti improvvise”.