“Sono state autorizzate – ha detto il Ministro Guidi, rispondendo ad una interrogazione dell’on. Cosimo Latronico – le ricerche con la tecnica ‘air gun’, negando gli impatti ambientali sia sulla fauna che sui fondali marini”.
Lo ha dichiaratolo stesso Latronico, commentando la risposta ricevuta in aula dal ministro dello Sviluppo Economico all’interrogazione sulla procedura di valutazione d’impatto ambientale per la fase di indagini sismiche 3D, del permesso di ricerca di idrocarburi localizzato nel golfo di Taranto, richiesto dalla società Enel Longanesi.
“Il ministro ha sostenuto – precisa Latronico – che non c’è da preoccuparsi per il futuro, perché le attività minerarie e quelle turistiche possono convivere come dimostrano le aree dove questo avviene. Ho contestato al governo di procedere senza una visione strategica e seguendo spinte particolaristiche, peraltro non si capisce perché escludere dalle attività petrolifere il golfo di Venezia e ritenere compatibile l’arco ionico”.
“Spero che i presidenti delle Regioni Basilicata, Puglia e Calabria, oltre che alla pubblica opposizione – aggiunge Latronico – facciano seguire atti amministrativi efficaci per modificare le determinazioni del governo, chiedendo l’immediata sospensione dei permessi di ricerca nel mare ionio e l’inclusione del golfo dello Ionio tra le aree di protezione ambientale dove sono inibite sia attività di ricerca di ricerche che di estrazione”.
Nella replica, Latronico ha fatto rilevare al ministro che il Mezzogiorno e la Basilicata non possono essere utilizzate per attività minerarie ad alto impatto ambientale, considerato peraltro che al momento i due terzi del territorio lucano sono già asserviti a concessioni e permessi di ricerca mineraria, senza che questo territorio e le sue popolazioni abbiano conosciuto dinamiche di sviluppo e di valorizzazione ambientale.
“Continuerò in Parlamento con il coinvolgimento degli altri colleghi – conclude Latronico – a svolgere ogni azione per contrastare i propositi del governo Renzi che rischiano di infliggere un duro colpo alle risorse ambientali ed allo sviluppo del Mezzogiorno”.