Un programma, ” Le Terre di Aristeo “, che va sostenuto dalla Regione non solo attivando quanto di propria competenza ma anche accompagnandolo nell’acquisizione di altre risorse finanziarie, nazionali ed europee, rivenienti dalla nuova programmazione regionale.
E’ quanto sostengono in una lettera inviata al Presidente della Giunta Regionale, Marcello Pittella, i consiglieri regionali Mario Polese, Vito Santarsiero, Francesco Mollica, Carmine Castelgrande ed Aurelio Pace, i quali sollecitano anche l’attivazione delle procedure previste dalla legge 106 del 2014 per il riconoscimento del Distretto di Turismo Rurale.
Il programma vuole essere una grossa opportunità per il rilancio di un’area interna che ha grosse potenzialità per molto tempo dimenticate.
L’aver messo insieme gran parte dei Comuni dell’area è significativo: conferma la disponibilità politica e culturale degli amministratori locali di sostenere un progetto che – come ha ricordato il presidente, Saverio Lamiranda durante la conferenza stampa di presentazione – “si presenta come una grossa opportunità per l’imprenditoria locale, avendo la possibilità di intercettare un target turistico di qualità attratto da cultura, tradizioni, enogastronomia, risorse naturalistiche, tutto quanto l’area interessata al progetto possiede”.
Ovviamente ci sono dei problemi da affrontare. Ne fanno riferimento i consiglieri Polese, Santarsiero, Mollica, Castelgrande e Pace nella lettera al Presidente Pittella, al quale chiedono che la Regione ponga particolare attenzione alle infrastrutture e soprattutto alla viabilità.
Una viabilità precaria che – si precisa nella lettera – è motivo di forte scoraggiamento per gli operatori economici e, ancor di più, per i turisti.
Il programma “Le terre di Aristeo” – sostengono ancora gli estensori della lettera – per i tempi proposti ha una sua precisa logica e rispetta le esigenze del mercato al quale intende rivolgersi.
Anche per questo – concludono i consiglieri – sarebbe estremamente interessante poter sperimentare nuove procedure operative e di monitoraggio, utili al conseguimento del risultato, ambizioso ma fattibile, nei tempi richiesti. Tutto questo nell’interesse non solo del Vulture-Alto Bradano ma dell’intera regione, collegandosi a quello che rappresenterà Matera 2019 e, dunque, i territori contigui.