Alle assise hanno preso parte il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, ed 87 sindaci, in rappresentanza del 91,79 per cento del capitale sociale.
Vita è il primo Amministratore Unico di Acquedotto lucano e prende il posto del presidente Rosa Gentile e del Consiglio di Amministrazione entrato in carica il 5 aprile 2012.
L’elezione è avvenuta in base all’articolo 16 dello statuto, così come modificato il 14 maggio 2014, che prevede che Acquedotto lucano possa essere amministrato “in via alternativa, su decisione dell’Assemblea da un amministratore unico, ovvero da un Consiglio di amministrazione composto da 5 componenti”.
L’altra candidatura pervenuta entro il termine del 23 luglio scorso, quella del commissario straordinario dei Consorzi di bonifica lucani, Giuseppe Musacchio, era stata in precedenza ritirata.
L’Assemblea ha anche approvato il bilancio consolidato al 31 dicembre 2014, che presenta un risultato positivo di 59.456 euro.
“L’ultimo triennio è stato caratterizzato da difficoltà generate dalla forte crisi congiunturale che sta investendo l’intero paese – ha affermato il presidente uscente Rosa Gentile nel corso del suo intervento -. Le maggiori criticità hanno riguardato innanzitutto il blocco dei trasferimenti dei fondi da parte della Regione (per effetto del patto di stabilità), l’aumento del costo dell’energia elettrica, le morosità da parte di utenti privati e soggetti pubblici.
“Un insieme di fattori – ha proseguito – hanno prodotto effetti molto seri per Acquedotto Lucano che, nel momento di crisi, deve fronteggiare gli impegni finanziari assunti con le banche e che, spesso, si è trovato nell’impossibilità di onorare i debiti con imprese e fornitori. L’azienda è comunque riuscita a mettere in campo una serie di azioni che hanno prodotto risultati molto significativi.
La politica di riduzione dei costi e di ristrutturazione del debito hanno fortemente diminuito l’esposizione nei confronti degli istituti bancari. Molte, tuttavia – ha concluso Gentile -, sono ancora le criticità alle quali Acquedotto Lucano dovrà ancora fare fronte: innanzitutto, la necessità di continuare ad investire per superare un sistema infrastrutturale in parte ancora vetusto”.
Il direttore generale, Gerardo Marotta, ha illustrato i principali impegni sostenuti da Acquedotto Lucano nel corso del 2014, tra cui “la gestione delle le grandi opere di captazione, delle condotte adduttrici dei principali schemi idrici e dei relativi impianti di sollevamento.
Proprio la gestione dei grandi adduttori- ha conclusdo Marotta – ha prodotto un incremento del fatturato pari a circa 22 milioni di euro”.
L’assemblea, infine, ha eletto il collegio sindacale, confermando Lorenzo Pagliuca e Carmine Nigro ed eleggendo Vincenzo Marranzini quale presidente.
Subito dopo la sua elezione, Michele Vita ha preso la parola, facendo riferimento agli impegni futuri che attendono la nuova gestione dell’ente.
“Acquedotto Lucano può ambire a migliorare costantemente il servizio idrico integrato valorizzando, insieme a tutta la sua organizzazione, il gioco di squadra con i sindaci della Basilicata”
Dopo avere espresso il suo ringraziamento anche al presidente della Regione, Marcello Pittella, al presidente e al consiglio di amministrazione, nonché al direttore generale di Acquedotto Lucano, Vita ha fatto riferimento ai fattori che rendono critica la gestione del servizio: il rischio idrogeologico, la vastità del territorio e le condizioni della rete che fa segnare perdite molto consistenti.
Per Vita “l’acqua rappresenta un asset strategico per la Basilicata, molto più del petrolio, che è destinato ad esaurirsi in tempi relativamente brevi”. “La Basilicata, grazie alla presenza di una fitta rete idrografica, è – ha agiunto – una delle poche regioni dell’Italia meridionale che dispone di una grande quantità di risorsa idrica, stimabile in media in un miliardo di metri cubi all’anno”.
Ingegnere civile, nel 2013 Michele Vita è stato eletto direttore generale della Società Energetica Lucana. Tra gli incarichi ricoperti, quello di primo dirigente del servizio di Tutela del territorio del Dipartimento Ambiente, dirigente generale del Dipartimento Sicurezza sociale e Politiche ambientali e direttore generale del Dipartimento Attività produttive e Politiche delle Imprese.
E’ stato anche dirigente dell’Ufficio tecnico della Comunità montana del Melandro e segretario generale dell’Autorità interregionale di bacino della Basilicata. Ha curato, inoltre, la redazione di numerosi interventi e studi scientifici presso diverse università.