L’accordo prevede la ricollocazione di tutti i lavoratori, compreso quelli dello stabilimento di Tito. Determinante il ruolo svolto dal ministro Federica Guidi, “grazie alla quale – sostengono, a riguardo, in una dichiarazione congiunta il presidente della Giunta regionale, Marcello Pittella, e l’assessore regionale alle Attività Produttive,Raffaele Liberati – sono state poste le premesse per salvaguardare una realtà produttiva che in Basilicata è sempre stata sinonimo di qualità e di successo imprenditoriale.
“Determinante – hanno aggiunto – è stato il ruolo delle organizzazioni sindacali e delle rappresentanze aziendali che con grande determinazione si sono battute per impedire che andassero perdute diverse decine di posti di lavoro, in un momento nel quale non ci si può consentire di lasciare senza occupazione anche un solo padre di famiglia”.
Ruolo delle rappresentanze sindacali e del ministro Guidi che è stato determinante anche per il segretario nazionale della Fiom, Rosario Rappa.
Di un passo in avanti importante parla il segretario regionale della Fim Cisl, Salvatore Troiano. “La cosa importante – precisa – era individuare un soggetto con un know how forte nel settore ferroviario in grado di assicurare le dovute garanzie industriali e restituire una prospettiva ai lavoratori. Oggi inizia un percorso che andrà seguito e monitorato passo dopo passo nei prossimi mesi”.
Per il segretario generale della Fim Cisl Basilicata, Gerardo Evangelista, “con il contributo e la buona volontà di tutti siamo riusciti a salvare un pezzo importante della nostra industria”.
L’ ipotesi di accordo dovrà essere vagliato e valutato dai lavoratori, con un referendum che si terrà nella prossima settimana (già da lunedì sono previste le prime assemblee) . L’auspicio – sostengono i segretari regionali Uil e Uilm, Carmine Vaccaro e Marco Lomio – è che al referendum partecipi la totalità dei lavoratori e che nel giro di poco tempo si possa archiviare il ricordo di questa vertenza, lunga e sofferta, per poter iniziare a lavorare tutti e creare le opportune condizioni per rendere competitiva la nuova formazione aziendale.
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