L’intento è quello di contrastare la diffusione di bevande alcoliche tra i minori, fenomeno purtroppo in crescita.
Il protocollo intende creare una sorta di “barriera” protettiva in occasione di manifestazioni, feste e sagre nel corso delle quali il consumo di bevande alcooliche aumenta a dismisura.
Inoltre, si precisa di voler sostituire alla classica bottiglia di birra o al bicchiere di vino in eccesso un buon libro, capace di attrarre in modo significativo l’attenzione dei minori facendo comprendere loro che l’uso dell’alcool non è poi indispensabile.
Creare biblioteche di strada, migliorare quelle comunali, insomma fare arrivare il libro là dove fino a ieri era impensabile che ci fosse. Questa l’idea di base.
Accanto a questi punti, spicca poi la scelta di mettere in evidenza tradizioni e valori quali la famiglia, la solidarietà, la legalità e l’inclusione sociale, da sostituire ai vizi.
Il documento, che non ha precedenti in Basilicata, mira a esercitare un’azione di controllo e soprattutto a sensibilizzare giovani e giovanissimi in ordine ai rischi legati a un uso eccessivo di bevande alcooliche, mettendo in guardia i destinatari nei confronti del pericolo assuefazione che corrisponde alla dipendenza, in assoluto.
Diversi gli obiettivi del protocollo che in realtà mira a coinvolgere educatori, insegnanti e famiglie perchè qualche soldo in tasca non finisca per significare per i giovani l’inizio di un percorso senza ritorno.
Durata dell’intesa l’arco di tre anni, un tempo congruo per una verifica e per eventuali approfondimenti di una materia delicata e vitale, qual è appunto lo sforzo tendente a salvare i giovani da un uso indiscriminato di alcool. Un passo importante che ha già trovato molti consensi nei centri della costa jonica.