Innanzitutto, avendo constatato che molti tentano di insinuare il dubbio sulla effettiva necessità di dichiarare il dissesto finanziario, mi preme evidenziare che da quando io mi sono insediato, esattamente un anno fa, non vi erano già più le condizioni per accedere ad una forma di riequilibrio pluriennale (il cosiddetto pre-dissesto), in quanto il disavanzo di amministrazione relativo all’anno 2014, emerso in sede di predisposizione del bilancio di previsione (che andava approvato entro il 30 settembre 2014), non consentiva di procedere alla stesura di tale bilancio. Questo, infatti, doveva necessariamente chiudere in pareggio e non poteva certo chiudere con un disavanzo di 25 milioni di euro.
Mi preme altresì far rilevare che coloro che creano dubbi sulla procedura di dissesto adottata dal Consiglio Comunale, si soffermano soltanto sulla “procedura”, ma evitano accuratamente di soffermarsi sulle “cause” che hanno determinato il dissesto e sulle relative “responsabilità”.
Le cause sono riferibili esclusivamente ad una dinamica della spesa strutturale del Comune assolutamente fuori controllo e tale da eccedere di ben 26 milioni di euro le entrate comunali.
Per spesa strutturale si intende una spesa fissa, stabilita sulla base di contratti stipulati dall’Amministrazione con i singoli fornitori di servizi esternalizzati (trasporto pubblico, pulizia e sorveglianza degli immobili comunali, mense, assistenza ai disabili, ecc.), oltre alle spese per il personale, per il pagamento delle rate di mutuo e per i servizi di rete (energia, telefoni, ecc.).
Per salvaguardare l’Amministrazione Comunale, bene supremo che ci è stato tramandato nei secoli dai nostri avi e che abbiamo il dovere di consegnare intatto alle future generazioni, abbiamo affrontato, con enorme fatica, il compito di portare i conti in ordine, mediante il taglio delle spese, per ricondurle ad un imprescindibile equilibrio con le entrate.
Resta da equilibrare il disavanzo accumulato nel 2014 e quello ulteriore che si formerà nel corrente anno 2015, mentre confidiamo nel pareggio di bilancio di parte corrente a partire dal prossimo anno 2016.
Ecco che, per conseguire il definitivo equilibrio di bilancio, occorrono ben 34 milioni di euro che il nostro Comune non è in grado di reperire con le sole proprie forze.
Abbiamo chiesto aiuto alla Regione Basilicata e questa ci aveva già assicurato il proprio intervento, precisando però che sarebbe stata in grado di intervenire nei quattro anni dal 2015 al 2018, ma non nel biennio 2015 – 2016.
Abbiamo, quindi, sollecitato il Governo nazionale affinché introducesse, nell’emanando Decreto Enti Locali, una norma che allungasse il periodo di riequilibrio dai tre anni previsti oggi dalla vigente legislazione (2014-2016) ai cinque anni (2014-2018), in modo da rendere compatibile la norma con la possibilità di intervento della Regione Basilicata.
Lo scorso 19 giugno, il Consiglio dei Ministri ha licenziato il suddetto Decreto Enti Locali, senza che questo includesse la norma da noi auspicata, per cui l’intervento della Regione, così come deliberato dalla Giunta Regionale lo scorso 14 maggio, risulterebbe vano per il raggiungimento del riequilibrio entro il 2016.
A questo punto, con una lettera inviatagli il 22 giugno, ho richiesto al Presidente della Giunta Regionale, dottor Marcello Pittella, di valutare la possibilità di concentrare l’intervento finanziario della Regione nel biennio 2015 – 2016.
Ritengo che questa sia l’unica strada per consentire alla Città di Potenza di raggiungere il riequilibrio finanziario e di evitare un commissariamento che non gioverebbe certamente alla nostra Comunità.
Alla luce di tutti gli sforzi compiuti, non credo che il Comune di Potenza abbia altri modi di tornare a quella tanto agognata “normalità amministrativa”, che prelude a una normalità sociale di cui sentiamo tutti bisogno.
Credo di non aver omesso alcuna azione finalizzata a ottenere il riequilibrio di bilancio, anche se rimane molto lavoro da fare in molti altri campi dell’Amministrazione. Si pensi, a solo titolo di esempio, al settore dei rifiuti, sul quale dobbiamo ancora intervenire energicamente per renderlo più moderno ed efficiente, sia in termini di raccolta sia di smaltimento.
Abbiamo, comunque, lavorato alacremente nel settore della programmazione dei fondi comunitari e contiamo di licenziare entro pochi giorni l’Agenda Urbana 2014-2020, che traccia le linee principali di sviluppo della nostra Città.
Detto questo, vi preannuncio che, nel caso in cui dovessi riscontrare l’impossibilità di riequilibrare il bilancio comunale entro il 2016 con il contributo regionale richiesto, non avendo ulteriori significativi margini per incidere sulle voci di spesa, rassegnerò le dimissioni dalla carica di Sindaco.
Sono certo, comunque, che anche in questo caso la Regione Basilicata non farà mancare il proprio apporto alla nostra Città, per consentirle, nei modi e nei tempi che riterrà possibili per il proprio intervento, di uscire dalla difficile situazione finanziaria attuale e di continuare sulla via dell’indispensabile risanamento.
Vi ringrazio per l’attenzione che mi avete dedicato e Vi porgo cordiali saluti.