La missiva è giunta invece al sottosegretario allo Sviluppo Economico, Simona Vicari, che ha provveduto a consegnarla immediatamente ai carabinieri. Con essa un sedicente gruppo di “vecchi lucani” minaccia entrambi di morte e chiedono che vengano interrotte l’attività dell’inceneritore Fenice e quella estrattiva di greggio.
“Finora non ho ricevuto nulla. – precisa Pittella – Semmai dovesse accadere, provvederò ad informare le autorità competenti. Sono comunque intimamente sereno e profondamente determinato a proseguire nell’azione avviata in questo primo anno di governo regionale in difesa degli interessi della comunità lucana senza temere alcunchè. Ho schiena dritta e forza d’animo – conclude – per fronteggiare chiunque, nasconendosi dietro l’anonimato, pensasse di intimidirmi”.
Sulle minacce di morte al sottosegretario Vicari e al presidente Pittella interviene l’associazione ambientalista Ola. “Prevaricare una dialettica anche dura, aspra, con gesti di violenza personale e fisica, anche in forma verbale e/o scritta, danneggia – si legge in una nota – non solo l’azione civile e democratica (ricordiamoci tutti Scanzano Jonico) ma favorisce i provocatori ed i violenti che finiscono per penalizzare il movimento pacifico. Il nostro è un appello forte e deciso a tutti“.