La raccolta di firme promossa dall’Alleanza delle Cooperative è finalizzata a promuovere una legge d’iniziativa popolare che stabilisca controlli più serrati e misure più severe di contrasto alle imprese che utilizzano strumentalmente la forma giuridica della cooperazione, perseguendo in realtà finalità estranee a quelle mutualistiche. L’iniziativa è stata presentata a Potenza, presso la sede regionale dell’Alleanza, nel corso di una conferenza stampa.
La proposta di legge, depositata dall’Alleanza delle Cooperative Italiane in Corte suprema di Cassazione, prevede: la perdita della qualifica di cooperativa per le imprese che non siano state sottoposte a vigilanza; la definizione di un programma di revisioni per i settori più a rischio; la tempestiva comunicazione dello scioglimento delle cooperative all’Agenzia delle Entrate; la creazione di una cabina di regia al Ministero dello Sviluppo economico che coordini i soggetti chiamati a vigilare.
“Tolleranza zero nei confronti delle false cooperative – sottolinea il presidente regionale dell’Alleanza delle Cooperative di Basilicata, Paolo Laguardia, che insieme ai copresidenti Semeraro e Suanno ha illustrato la campagna – poiché inquinano il mercato e offendono i princìpi su cui si salda la vera cooperazione: quella che agisce correttamente, tutelando i diritti di chi lavora, il territorio, l’ambiente, e che rispetta i valori di solidarietà, trasparenza, democrazia e partecipazione”.
“Va aggiornato e reso stringente – prosegue Laguardia – un impianto normativo che risulta inadeguato e che raramente conduce a sanzioni effettive per chi già oggi lo elude”.
Obiettivo: raggiungere sul territorio nazionale 50mila firme, affinchè il Parlamento sia poi chiamato a discutere e votare la proposta. A tale scopo, in Basilicata le tre associazioni rappresentate dall’Alleanza delle cooperative (Agci, Confcooperative e Legacoop) hanno presentato un programma di iniziative sul territorio per la sottoscrizione della petizione. “Oltre ai soci delle cooperative, è nostra intenzione sensibilizzare e mobilitare tutti i cittadini – conclude Laguardia – perché la cooperazione è un bene comune, e difenderla da chi approfitta del suo buon nome per operare forzature e illeciti significa contribuire a mantenere sano il proprio territorio”.
L’impegno dell’Alleanza delle Cooperative sul versante della legalità non si ferma qui. Nel corso della conferenza stampa, infatti, sono state illustrate le linee guida del protocollo di legalità sottoscritto dall’Alleanza e dal Ministero dell’Interno nel novembre 2013, emanate dallo stesso Ministero all’inizio dell’anno allo scopo di contrastare ogni possibile tentativo di infiltrazione della criminalità organizzata nel mondo della cooperazione. Le misure previste dal protocollo verranno presto recepite e declinate a livello provinciale, tramite un’intesa tra Prefetture e Alleanza delle Cooperative Italiane che verrà poi comunicata alla Commissione per la Legalità.