Uilm e Uil Basilicata
Uilm e Uil Basilicata continuano a ritenere che solo attraverso gli accordi che mirino a potenziare il polo dell’auto lucano si può garantire qualità del prodotto e livelli di produzione adeguati.
“Non ci accontentiamo dei 1500 posti già raggiunti – si legge in una nota di Uil e Uilm – Melfi deve diventare il luogo di sperimentazione delle nuove tecnologie eco-compatibili anche per ridare un ruolo strategico all’indotto Acm all’interno del triangolo produttivo Pomigliano – Cassino – Melfi”. Alla Regione spetta il compito di individuare politiche industriali efficaci e dare attuazione ai processi di riforme adeguati a partire da quelle dei Consorzi industriali (con l’area San Nicola al centro) per accompagnare i programmi nel settore automotive”.
Per Uilm e Uil dopo la visita di Renzi a Melfi si apre una fase nuova per dare sostanza alla politica industriale, concentrandosi di conseguenza anche sul rinnovamento generale della cultura organizzativa, cioè su quello dei vertici delle imprese, delle istituzioni economiche e sociali, sindacati inclusi. “Noi ci crediamo perché per noi questo è il vero segno di un cambiamento di fase”.
Cisl Basilicata
Il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, critica il presidente del consiglio Renzi per aver deciso di non incontrare i sindacati nella sua visita allo stabilimento Fca di Melfi. “È la prima volta che un capo di governo in visita nella nostra regione non sente il bisogno di ascoltare i rappresentanti dei lavoratori, in particolare quelle sigle sindacali, come la Cisl, che hanno reso possibile la rinascita di Fiat firmando accordi impegnativi e prendendosi critiche. È arrivato il momento che Renzi la smetta di fare di tutta l’erba un fascio perché ci sono sindacati e sindacati. Anche Marchionne ha capito che ci sono organizzazioni con cui si può discutere e fare accordi che tengono insieme competitività delle aziende e diritti dei lavoratori. Solo il presidente del consiglio non lo ha capito o fa finta di non capirlo per restare coerente alla sua linea antisindacale preconcetta e ideologica”.
“A Renzi avremmo fatto notare che i posti di lavoro creati a Melfi – continua Falotico – non sono farina del suo Jobs Act, come va dicendo, ma il frutto degli accordi sindacali che noi abbiamo firmato e degli investimenti che quegli accordi hanno reso possibile. Invece di infilarsi in discussioni sterili sul sindacato unico, ipotesi che ovviamente rispediamo al mittente, il presidente del consiglio farebbe bene ad iimpegnarsi per rilanciare i consumi con una vera riforma fiscale e per sostenere le aziende italiane con una seria politica industriale”.
Falotico non risparmia critiche anche alla Regione per il mancato decollo del campus per l’innovazione di Melfi. “Circolano sempre più insistentemente voci circa il rischio che il tanto agognato campus, mai entrato realmente in funzione, possa finire in Abruzzo. Se una tale ipotesi dovesse rivelarsi veritiera – commenta Falotico – sarebbe uno smacco per tutta la classe dirigente di questa regione che dimostra di non aver colto a pieno l’importanza di un’opportunità come la presenza di Fca sul nostro territorio, a differenza di altre realtà come il Piemonte che ha investito e continua ad investire molto nella filiera della ricerca applicata al settore automobilistico”.
Fismic Basilicata
Da parte sua, il segretario generale Fismic Basilicata, Antonio Zenga, nel ricordare che anche grazie a quanto si produce a Melfi l’industria automobilistica italiana sta diventando una delle più forti del mondo, richiama l’attenzione del Presidente della Giunta Regionale di Basilicata, Marcello Pitella, sulle carenze infrastrutturali dell’area industriale di Melfi.
“Il fatto che una grande multinazionale decida di investire in Basilicata – afferma Zenga – e che più di diecimila lavoratori al giorno si spostino verso Melfi, anche da altre regioni, dovrebbe indurre le classi dirigenti delle stesse a ragionare su come creare le condizioni migliori di contesto per favorire nuovi investimenti che rendano il territorio efficiente e competitivo”.
UGL
“Renzi finalmente ha avuto modo di vedere da vicino che la Basilicata non è solo petrolio ma Regione composta da persone che con immensi sacrifici lavorano contribuendo nel rilanciare l’economia italiana. Se non si considera il Sud, l’Italia intera non parte e come da Melfi tanto si è fatto per far diventare l’industria italiana più forte nel mondo grazie ai lavoratori di questa fabbrica e al loro coraggio, tanto si può fare per risollevare il nostro Paese”.
Lo hanno detto i segretari dell’Ugl Basilicata Giovanni Tancredi e Pino Giordano in occasione della visita del Presidente del Consiglio Matteo Renzi nello stabilimento Fca di Melfi.
FIOM
“Purtroppo avevamo visto giusto. Tra bla bla, salamelecchi all’amministratore delegato, filastrocche e qualche selfie, Renzi ha perso l’occasione di confrontarsi seriamente sui problemi reali di chi lavora a Melfi, come pure gli avevamo suggerito di fare incontrando tutti i sindacati. L’unica notizia che ha dato è che ha intenzione di acquistare un’Alfa prodotta a Cassino e non ci sembra una gran notizia per il nostro territorio. Quella a cui tenevamo di più, relativa alla stabilizzazione dei 1500 lavoratori somministrati, non c’è stata. Anche da Marchionne, che pure ha annunciato altre mille assunzioni entro l’anno nell’intero comprensorio, non sono venuti impegni precisi in tal senso.” Lo dichiara in una nota Massimo Brancato della Fiom Cgil Basilicata.