Potere uguale denaro. Anzi per essere più precisi ed efficaci dobbiamo invertire l’equivalenza. Dunque denaro uguale potere. E mai nella storia come in questa epoca è il denaro a generare il vero potere, quello che poi fagocita e controlla tutti gli altri, compreso quello politico. E se volessimo raffinare e meglio circoscrivere più che di denaro dovremmo parlare di finanza, ossia dell’immensa mole di denaro gestita, soprattutto a fini speculativi, dagli hedge fund e dalle grandi banche d’affari. In sintesi parliamo di pochissime decine di persone a capo di altrettante potentissime e ricchissime società in grado di modificare gli equilibri, sempre più precari, economici e politici dell’intero globo. Bank of America, Merrill Lynch, Barclays, Citigroup, Credit Suisse, Deutsche Bank, Goldman Sachs, Morgan Stanley, UBS, HSBC, J.P. Morgan Chase.
Quest’ultima, per esempio, è la più grande banca d’investimenti americana che nel 2011 ha prodotto un utile pari a 18 miliardi di dollari e che possiede asset pari a 2.200 miliardi di dollari. Stiamo parlando di cifre astronomiche gestite e controllate da pochissime persone e che si spostano furiosamente da un punto all’altro del globo alla ricerca del miglior profitto. Una ricchezza “virtuale” per pochi eletti che ha scarsissimo impatto sulla crescita delle economie reali. Anzi spesso, questa mole di denaro, diventa lo strumento preferito per il saccheggio della ricchezza prodotta attraverso la speculazione sui debiti sovrani, sulle materie prime e sui listini azionari. Ma, per non farci mancare nulla, questa attività non basta. Al fianco di uno strapotere economico, che nel suo complesso è stimato come 10 volte il PIL mondiale, ci si è ingegnati nell’investire strategicamente nelle attività di lobbying, ossia tutte quelle azioni necessarie a esercitare pressioni sul potere politico per ottenere provvedimenti a proprio favore, specialmente in campo economico e finanziario. Ed in questa attività maestra e un’altra banca d’affari americana la Goldman Sachs da molti considerata un vero e proprio “governo ombra” delle dinamiche politiche ed economiche del mondo. Maestra poiché è stata tra le prime ad utilizzare scientificamente lo strumento delle “porte girevoli” e cioè quel meccanismo consolidato che porta una persona fisica a passare dal ruolo di legislatore o membro di esecutivi governativi a membro di spicco di potenti industrie o banche d’affari. Dunque colui che deve definire le regole passa tra coloro che quelle regole devono seguire. Al confronto il conflitto d’interessi imputato a Silvio Berlusconi sembra una barzelletta. Questo fenomeno ormai accade con consuetudine, e senza destare indignazione, in ogni parte del mondo con una sorprendente facilità. Gli ultimi casi italiani di Mario Monti e Corrado Passera sono davvero emblematici e mostrano come ormai le decisioni, quelle che determinano l’andazzo reale del mondo, vengono prese in luoghi a noi sconosciuti e non certo all’interno dei Parlamenti Nazionali. Una gigantesca sconfitta della Democrazia e dei suoi fondamenti. Una sconfitta che si scaglia violentemente sulla vita di tutti in quanto siamo noi il terminale ultimo dei processi sopra illustrati. Ci illudiamo di controllare le nostre attività e dunque le nostre vite ignorando che in luoghi non visibili e da persone non riconoscibili, dietro algide e impersonali strutture, si tirano le fila dei processi politici ed economici che a cascata condizionano il nostro vivere comune e quotidiano. Vivere che negli ultimi anni si è macchiato sempre più di povertà, disperazione e di morte. Un orrore a cui bisogno porre rimedio. Prima che sia troppo tardi.