La firma apposta del governatore Marcello Pittella all’accordo preliminare con il sottosegretario Vicari, nel suo ufficio del Ministero per lo sviluppo Economico a Roma, conferma le indiscrezioni e contestualmente zittisce le voci di corridoio. Ebbene, dopo un’ultima ricarica, la quarta, attinente alla produzione del 2012, la “Card Idrocarburi” cambia nome e destinazione.
“Non perdiamo tempo. Ecco la firma dell’intesa relativa alle modalità di utilizzazione delle risorse derivanti dal Fondo 3% delle royalties”, annuncia Pittella su Facebook.
L’ultima erogazione del bonus prevede la ripartizione, tra 340.000 cittadini lucani, di una somma di 72 milioni di euro in base al reddito. Gli importi dovrebbero essere i seguenti: quello alto di 221 € (per i redditi fino a 28 mila €), la media di 109 € (per i redditi da 28 a 75 mila €) e la più bassa di 30 € (per i redditi oltre 75 mila €).
Per i fondi delle produzioni 2013 e 2014 si prevede una nuova destinazione: 130 milioni di euro saranno destinati a politiche di sviluppo, sono, infatti, in programma incentivi per artigiani, commercianti, piccole e medie imprese nonché per i lavoratori autonomi oltre che investimenti nel settore ambientale ed energetico. Con il preliminare è stata inoltre stabilita la costituzione di un gruppo di lavoro scientifico all’interno della Commissione per gli idrocarburi e le risorse minerarie con la nomina di esperti individuati sulla base di criteri di competenza, indipendenza ed elevata professionalità cui sarà demandato il compito di valutare i parametri di esercizio degli impianti produttivi della Basilicata.
Venticinque milioni di euro saranno, invece, assegnati alla “Social Card” con l’obiettivo di garantire alle fasce deboli una somma di circa 450 € mensili per il sostentamento proprio e del nucleo familiare eventualmente a carico.
Quello che da molti lucani era interpretato come contentino per i disastri ambientali delle trivellazioni si avvia a diventare, guardato ad ampio spettro, una norma di civiltà focalizzata sui meno abbienti.