Questo primato negativo della Basilicata costituisce non solo fonte di ansie, incertezze e preoccupazioni tra i lavoratori, a breve a rischio stipendi, ma genera soprattutto ripercussioni assai penalizzanti per la collettività lucana, potendosi perdere finanziamenti anche europei e soprattutto disperdere servizi di eccellenza tra i quali “il rapporto Unioncamere sull’economia regionale”.
E’ quanto dichiarano Nino Falotico e Carmine Vaccaro, segretari generali della CISL e della UIL di Basilicata, unitamente ai rappresentanti di categoria della CISL FP e della UIL FPL.
Chiediamo un incontro urgente al Presidente di Unioncamere di Basilicata Dr. Pasquale Lamorte, finalizzato sia a superare l’attuale fase di stallo, nonché per costituire un Osservatorio Regionale che coordini e accompagni tutta la complessa e lunga fase della riorganizzazione dell’intero sistema camerale.
Chiediamo, pertanto, anche l’intervento urgente del Presidente Pittella, avendo la Regione il potere di controllo sugli Enti Camerali e le loro Associazioni.
L’Unioncamere della Basilicata non può essere lasciata in questo stato di gravissima inadempienza, dovendosi ricordare che questo Ente pubblico mette a disposizione del territorio e dei decisori politici un patrimonio informativo e di conoscenza altamente qualificato e scientificamente organizzato.
Per tale ragione, ed anche alla luce delle ultime novità legislative in tema di riordino degli Enti Camerali, continuano i segretari generali delle due organizzazioni sindacali, chiediamo che venga istituito con ogni urgenza un tavolo permanente regionale, con la necessaria presenza del sindacato, per governare adeguatamente il quadro molto incerto di futuro per tutto il sistema camerale.
In tale ambito ,aggiungono ancora Falotico e Vaccaro , riteniamo che dovrà essere riconosciuta definitivamente, anche qui in Basilicata, la natura pubblicistica dell’Unione Regionale delle Camere di Commercio, come sancito, da tempo, da numerose fonti normative nazionali, recepite da alcune Regioni.
Tale esigenza improrogabile e prioritaria, concludono i segretari generali della CISL e della UIL, unitamente ai rappresentanti di categoria, è collegata all’obiettivo irrinunciabile di salvaguardare i livelli occupazionali ed i servizi alla collettività, messi a repentaglio dalle norme legislative di riduzione dei diritti camerali.