Ne stigmatizzano il comportamento, in quanto – si precisa in una nota – pur avendo ricevuto l’incarico da parte dell’Autorità giudiziaria nel mese di Dicembre 2014, ad oggi, non ha ancora prodotto o proposto alcun provvedimento risolutivo con riferimento alla posizione dei lavoratori, adducendo quali cause le notevoli difficoltà ereditate dalla precedente amministrazione e la complessità stessa della vertenza.
All’amministratore giudiziale i rappresentanti sindacali aziendali contestano soprattutto il mancato rispetto dell’impegno assunto in Prefettura di pagare le mensilità arretrate di gennaio e febbraio 2015 appena la Regione avesse provveduto a saldare i crediti vantati dall’azienda. Cosa che non è avvenuto – si denuncia nella nota – nonostante l’ente avesse erogato delle anticipazioni.
I lavoratori, in più occasioni, – proseguono Florestano e Papagni – hanno sottolineato allo stesso che non possono e non intendono pagare debiti prodotti da altri e che per nessuna ragione vogliono rinunciare a quanto loro dovuto per le prestazioni lavorative che continuano regolarmente e con dedizione a svolgere, pur rendendosi conto che la legge impone al Dott. Di Bisceglie di effettuare pagamenti a favore di Equitalia al fine di non incorrere in altre sanzioni.
Nonostante questo – si precisa- al fine di evitare il sovraindebitamento che sono costretti a subire a causa delle mancate entrate mensili, i lavoratori rivendicano il rispetto degli impegni assunti e chiedono che sia effettuato, con urgenza e con decorrenza immediata, il pagamento delle mensilità arretrate.
I rappresentanti aziendali di Cgil e Uil esprimono anche perplessità sull’ipotesi del fitto del ramo di azienda, che ritengono non attuabile per le richieste di liberatorie presentate dallo stesso dott. Di Bisceglie nella lettera di invito alle società interessate e, da queste ultime, richieste.