Ora, lo Statuto approvato dal Consiglio, passa all’esame dell’Assemblea dei Sindaci che lo adotterà “con i voti che rappresentano almeno un terzo dei Comuni compresi nella Provincia e la maggioranza della popolazione residente”.
Lo Statuto, diviso in 8 Titoli e composto da 54 articoli è stato sottoposto al voto dell’assemblea consiliare dopo varie riunioni della speciale Commissione che ne ha redatto il testo e riconosce alla Provincia il ruolo e delle funzioni di Ente di area vasta sovracomunale.
Il testo statutario contiene forti richiami alla promozione della cultura, della identità locale e delle iniziative tese a favorire i gruppi sociali svantaggiati, a garantire la parità dei sessi, a contrastare il fenomeno dello spopolamento “assumendo come obiettivo qualificante della propria azione – si legge all’articolo 3 – l’esposizione dei territori della provincia a livelli uniformi di equilibrio economico e sociale, operando in loro favore con un criterio a discriminante positiva”.
Affermate le funzioni esclusive del Presidente e del Consiglio Provinciale, con l’articolo 25 invece si istituisce l’Assemblea dei Sindaci che “esplica i suoi pareri propositivi mediante l’iniziativa sulle proposte di deliberazione di cui allo Statuto, nonché con la possibilità di inviare al Presidente della Provincia ed al Consiglio proprie proposte o risoluzioni”.
Un’assemblea dei Sindaci che di fatto sancisce l’essenza del nuovo Ente caratterizzato da una prerogativa di coordinamento e di collaborazione con i Comuni. A loro sarà rivolta l’azione di condivisione attraverso una serie di incontri territoriali unitamente ad un confronto che si definirà nelle prossime settimane.
Successivamente, il Consiglio ha proceduto alla ridefinizione del modello di gestione transitoria delle funzioni non fondamentali della Provincia, con l’adozione, sempre all’unanimità, di una delibera con la quale in sostanza si prende atto della impossibilità di garantire per dette competenze le attività ordinarie senza una sicura copertura finanziaria di Stato e Regioni.
E’ seguita poi, l’approvazione del Regolamento per la pubblicità e la trasparenza dello stato patrimoniale dei titolari delle cariche pubbliche elettive e del Governo della Provincia di Potenza.
Nel prosieguo dei lavori il Consiglio Provinciale ha poi approvato la proposta di modifica statutaria dell’Apofil le cui funzioni cesseranno ufficialmente il 31 dicembre 2015 con la messa in liquidazione dell’agenzia in virtù del venir meno della competenza in materia di formazione.
A tal proposito, il Consiglio di Amministrazione potrà essere sostituito con la figura dell’amministratore unico a cui attribuire eventualmente anche le funzioni di liquidatore dell’Agenzia. Un’azione che segue la decisione assunta già tempo addietro dalla Provincia che aveva ridotto il Consiglio a 3 componenti.
Approvato inoltre il regolamento per la disciplina delle sponsorizzazioni delle attività in favore della Provincia in grado di prevedere un sostegno economico, da parte di imprese, associazioni e Fondazioni, alle azioni messe in campo dall’Ente.
Definito l’inserimento nel piano dei beni immobili di proprietà provinciale suscettibili di alienazione e o valorizzazione del Palazzo del Governo di Piazza Mario Pagano, attuale sede della Provincia occupato in gran parte dagli uffici prefettizi e della Caserma dei Carabinieri di Lagonegro .
Approvata infine la deprovincializzazione della SP 11 bis diramazione per Viggiano.
Al dibattito sui diversi argomenti, hanno partecipato i consiglieri Cicala, Vita, Summa, Macchia, Mastromartino e Ramunno ed il vice Presidente Calabrese.
Fonte: Luigi Scaglione – Ufficio Stampa e Comunicazione