Con l’ordine del giorno l’amministrazione provinciale si impegna:
- a sollecitare la Regione Basilicata affinchè riapra con determinazione il confronto politico / istituzionale con le altre Regioni i rappresentanti parlamentari del territorio ed il Governo al fine di realizzare un’intesa equilibrata fra STATO, TERRITORIO e AUTONOMIE LOCALI, per salvaguardare l’interesse della Comunità Lucana superando la pregiudizievole semplificazione amministrativa del titolo concessorio unico in materia di ricerca e coltivazione degli idrocarburi;
- a sollecitare l’interlocuzione del Presidente della Giunta Regionale con il Governo a riportare, nel rispetto delle prerogative delle Regioni le competenze in materia di autorizzazione ambientale, coinvolgendo, altresì, i Comuni e le Province nelle valutazioni afferenti le modalità ed i limiti di uso e consumo del suolo;
- a sollecitare il Presidente del Consiglio dei Ministri, i Ministri della Salute e dell’Ambiente, il Presidente della Giunta Regionale ad intensificare ogni azione finalizzata alla tutela della salute e dell’ambiente;
- infine, qualora l’insieme delle sopracitate e sostanziali modifiche richieste all’art. 38 della L. 164/2014 non dovessero essere accolte ed approvate in una immediata norma di modifica, ad attivare tutte le iniziative giurisdizionali al fine di salvaguardare le prerogative della Regione Basilicata in materia di conflitto di attribuzione dinanzi alla Corte Costituzionale nei termini prescritti per l’impugnativa della norma.
Ad aprire il dibattito sulla questione è stata un’ampia relazione del Presidente della Provincia, Nicola Valluzzi, il quale in particolare ha affermato “che l’articolo 38 è sbagliato e va cambiato prima ancora che per ragioni giuridico-costituzionali perchè sottrae al territorio ed al suo sistema istituzionale ogni diritto di autodeterminazione in materia di tutela ambientale ed uso del suolo”. E questo rilancia l’idea di una intesa politico istituzionale che porti alla modifica delle inequivoche criticità che emergono nel testo. Un dibattito che ha registrato numerosi interventi.
Rammuno del Centrodestra, che ha presentato a sua volta un altro odg di tenore diverso e che ha ottenuto un solo voto favorevole e 10 contrari (Pd e CSX), si è espresso per un no su tutta la linea in presenza di una terza via di mediazione che non blocca di fatto la strada a nuove estrazioni come la gente chiede.
A condividere con i loro interventi l’impostazione dell’odg pur in presenza di questioni che restano sullo sfondo e riaffermando la funzione della Provincia come ente sovra comunale che rappresenta di fatto le 100 comunità, i consiglieri Mastromartino, Macchia, Vita, Cicala, Latorraca , Piarulli, Calabrese.
Nel concludere i lavori dell’Assemblea Valluzzi ha sostenuto “come il senso di questo Consiglio e degli ordini del giorno votati stia nella consapevolezza che i cittadini, già lontani dalla politica, non si allontanino definitivamente dalle istituzioni, forse è questo il senso vero di questo consiglio e degli odg presentati. E credo – ha aggiunto Valluzzi – sia il medesimo valore che ha spinto nei giorni scorsi i tanti comuni ad esprimere le loro volontà”.
Fonte: Luigi Scaglione – Ufficio Stampa e Comunicazione